Johan Lundgren CEO di easyJet easyJet

easyJet: il CEO cerca di rassicurare gli azionisti

  • 4 anni fa
  • 4minuti

Johan Lundgren ha illustrato in un intervista il piano di easyJet, rendendo più chiara la strategia del vettore orange.

Il CEO conferma che non ci sarà una competizione diretta con le due principali low cost europee, Wizz Air e easyJet, ma con le altre si.

Il piano punta a conquistare le quote di mercato lasciate libere dalle compagnie di bandiera ha dichiarato al Financial Times, Johan dice che le compagnie con cui easyJet deve competere sono le compagnie tradizionali, ovvero legacy, con le quali ha una importante sovrapposizione di rotte.

Lundgren si riferisce in particolare ad Air France, KLM, Lufthansa, Tui e British Airways. “C’è stato un enorme ridimensionamento della loro capacità. . . questo ci offre una grande opportunità per crescere “.

Meglio confrontarsi con loro, piuttosto che confrontarsi testa a testa con rivali a basso costo quando l’industria del trasporto aereo uscirà dalla pandemia, easyJet compete con queste compagnie su due terzi della sua rete e darà la priorità ai voli dagli aeroporti più redditizi mentre pianifica la sua rete per il resto dell’anno, ha detto Lundgren

Non solo per una base di costo, che per Ryanair e Wizz Air e’ circa la metà di quella di easyJet, ha commentato Alex Paterson, analista dell’aviazione di Peel Hunt, “la strategia di Lundgren è sensata”, ha aggiunto, dato che easyJet “non se la passerebbe così bene” nella competizione frontale con Ryanair e Wizz.

La base di costo di easyJet, come costo per posto è stata di € 80,9 nell’ultimo trimestre, rispetto a € 45,1 per Ryanair e € 59,1 per Wizz.

Gli azionisti, come anche sottolineato dal FT, non sono convinti del piano ed infatti le azioni di easyJet non riescono a risalire, dopo il crollo dello scorso marzo, anche se Credit Suisse ha alzato il prezzo obbiettivo, ma ben al di sotto della parità.

EasyJet è arrivata a perdere il 50% negli ultimi 12 mesi, recuperando circa un 6%, -44%, mentre Ryanair e Wizz Air sono da qualche settimana in terreno positivo.

Lundgren aveva già espresso ottimismo per la ripresa della domanda, rivelando che easyJet ogni qualvolta vengono allentate le restrizioni, registra un importante incremento delle prenotazioni, anche per la prossima estate, già da maggio.

Ma come vi facevo notare ieri, la situazione al momento, per quanto ottimisti possiamo essere, è assolutamente un enorme punto di domanda, il settore turistico e il settore aereo, è bene che rivanghino cauti nella programmazione per la prossima estate, dovendo ancora garantire la massima flessibilità.

easyJet sembra aver optato per una programmazione meno cauta e più completa già da oggi, mentre Ryanair e Wizz Air, al momento hanno reso disponibile una capacità basica, pronti in breve tempo ad adattarla in base alla domanda e alle restrizioni, un atteggiamento quello di easyJet che qualche dubbio lo pone.

In attesa dei risultati della trimestrale nei prossimi giorni, con ricavi che secondo gli analisti sono diminuiti dell’80% su base annua, rimangono quindi ancora diverse perplessità sul piano.

easyJet offre un servizio da tutti riconosciuto ed apprezzato, paragonabile a quello delle compagnie con cui easyJet secondo il CEO vorrebbe confrontarsi direttamente, ma non possiamo non ricordare che queste grandi compagnie sono sotto la “protezione” degli stati, Air France, British Airways, Lufthansa, offrono un servizio anche superiore a prezzi del tutto paragonabili a quelli di easyJet, quindi anche la nuova policy sul bagaglio che entrerà in vigore il 1 febbraio non gioverà al vettore inglese.

Mentre ci sono nuovi dubbi su una forte stagione estiva, secondo gli analisti di Bernstein, tutte le principali compagnie aeree europee, tranne Wizz Air, dovranno raccogliere più liquidità per resistere alla tempesta ed anche Johan Lundgren non nasconde che anche easyJet dovrà farlo. 

Per quanto riguarda l’Italia, permangono i dubbi sulle scelte di easyJet, che porteranno il vettore a competere direttamente con Wizz Air a Malpensa, con Ryanair e Volotea a Napoli e con una pianificazione a Venezia drasticamente ridotta, con le frequenze verso le poche destinazioni rimaste che sembrano quasi buttate alla rinfusa, senza un apparente logica di mercato, difficile che su VCE si riesca ad ottenere risultati che in questo scenario potranno essere ritenuti “soddisfacenti”, spero davvero di poter essere smentito, nella primavera del 2022, quando verranno resi noti i risultati di questa estate e del prossimo inverno.

E’ bene ricordare che nei prossimi giorni si aprirà il tavolo tra sindacato e easyJet per discutere in merito al ridimensionamento in Italia che colpirà maggiormente proprio Venezia con 5 aerei in meno (da 7).

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