Brussels Airlines

Non si esclude nazionalizzazione di Brussels Airlines

  • 4 anni fa
  • 2minuti

Con oltre 3.500 lavoratori impiegati direttamente e il 40% del traffico all’aeroporto di Bruxelles, Brussels Airlines è cruciale per l’economia belga.

Oltre ai dipendenti diretti, l’indotto conta altre migliaia di persone tra cui gli addetti di terra dello scalo della capitale belga e quelli del suo MRO Sabena Aerospace.

Brussels Airlines, è una compagnia del gruppo Lufthansa, tutti i suoi aerei sono a terra da due settimane e ha urgentemente bisogno di liquidità, si parla di 200 milioni di euro.

Anche il gruppo Lufthansa con la sua compagnia aerea più grande Lufthansa si ritrova in una situazione tale da non poter correre in aiuto al Brussels Airlines, deve salvare prima se stessa e da questa crisi LH ne uscirà molto diversa.

I rappresentanti della compagnia aerea insieme ad Arnaud Feist, il CEO dell’aeroporto di Bruxelles e i rappresentanti di TUI Belgio hanno incontrato il primo ministro Sophie Wilmes per richiedere supporto.

Il governo non ha rilasciato dichiarazioni, ma secondo persone vicine alla questione, non è esclusa la nazionalizzazione del vettore, ricordando l’ex compagnia di bandiera SABENA che era sotto il controllo statale, poi fallita e la nascita di Brussels Airlines, controllata dal gruppo Lufthansa, che acquisì alcuni assett compresa Virgin Express.

Secondo il sito LN24, la compagnia aerea, che aveva già attivato un piano per ridurre i costi operativi e risanare il bilancio, ora secondo alcuni esperti è in uno stato di “fallimento virtuale”.

Brussells Airlines, in una nota non nega la situazione critica in cui riversa il vettore, ma esclude il fallimento.

Anche se non è esclusa la nazionalizzazione o un aiuto statale che dovrebbe ammontare almeno a 290 milioni di euro (315 milioni di dollari), dovranno essere valutati attentamente alcuni requisiti fondamentali e lo stato reale del vettore, bisognerà capire se un investimento in Brussels Airlines, possa garantire alla compagnia di continuare ad operare, ma non in perdita, ovvero è inutile mantenere in vita un malato cronico.

C’è da dire che il programma “reboot” che prevedeva il ritorno alla redditività nel 2022 stava cominciando a dare timidi risultati e che Brussels Airlines è vitale per il sistema di trasporto Belga, ma qualora ci sia effettivamente richiesta, non sarà neanche difficile trovare un “sostituto”

Da parte mia però, spero davvero che si trovi una soluzione per salvare Brussells Airlines.

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