Volotea

La continuità territoriale sarda a Volotea

  • 3 anni fa
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E’ ormai fatta per Volotea, opererà dal 15 ottobre per 7 mesi almeno, i voli in continuità territoriale con la Sardegna, i sindacati però, manifestano le loro preoccupazioni, alcune di queste del tutto infondate, bisogna dirlo.

Partiamo da un punto chiave della questione, la disponibilità di aeromobili e di personale, Volotea infatti, lo sanno coloro che conoscono il settore e Volotea, durante la stagione invernale, opera molti meno voli ed ha una disponibilità di personale e di aeromobili, sufficienti ad operare senza interferenze nel network Volotea già programmato per la W21, i voli da Olbia, Cagliari e Alghero a Roma Fiumicino e Milano Linate.

Volotea ha due basi in Sardegna, Cagliari e Olbia, Olbia al momento è stagionale, ma potrebbe diventare annuale senza difficoltà, con queste due basi e le altre basi del network in Italia, Volotea non avrà difficoltà ad operare le rotte.

Volotea inoltre, per poter coprire adeguatamente le rotte in continuità potrebbe accelerare la de-stagionalizzazione della Sardegna, per esigenze operative, ovvero la necessità di utilizzare equipaggi e aerei di altre basi con le triangolazioni, dando alla Sardegna la possibilità di avere anche più destinazioni e frequenze durante la stagione invernale, per Venezia, Napoli, Palermo e Verona, 4 basi Volotea.

Con la continuità territoriale sarda a Volotea, potremmo avere quindi anche per la stagione invernale, destinazioni tipiche della summer, equilibrando correttamente l’operativo tra le diverse basi e con almeno due aerei basati ad Olbia e Cagliari per l’intera stagione invernale.

Nulla di complicato, tutto gestibile.

In vista della prossima stagione estiva invece, quando Volotea da marzo tornerà ad incrementare il traffico, riattivando le destinazioni estive ed incrementando le frequenze, con i picchi di giugno, ma soprattutto luglio e agosto, c’è il tempo sufficiente per introdurre anche nuovi aerei e personale, perché si sà, l’obbiettivo di Volotea è continuare a crescere, in modo sostenibile e sfruttando ogni opportunità.

I sindacati invece sono preoccupati, come riporta Il Corriere della Sera, visti i ribassi d’asta nella procedura negoziata di emergenza messa in piedi dalla Regione, forse non conoscendo nel dettaglio i principi della base di costo di Volotea, che li rende compatibili per marginalità e costi operativi per le rotte in oggetto, ci tengo a precisare che la voce di costo del personale non è l’unica voce di un bilancio, non è l’unica variabile della base di costi di una compagnia aerea.

Il segretario generale della Uiltrasporti Serdegna, William Zonca ha dichiarato: “Le decisioni sulle rotte da e per la Sardegna non possono basarsi solo su un fattore economico di ribasso ma hanno fondamentale importanza i servizi che verranno erogati dal vettore che si aggiudicherà i collegamenti, non faremo un passo indietro se non verranno garantiti i servizi conquistati in questi anni dai sardi. È inammissibile che questi vengano dispersi per motivi puramente economici. La continuità territoriale aerea deve guardare prima ai servizi e poi ai costi economici“, probabilmente non ha mai volato con Volotea.

Per il segretario generale della Filt Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu, invece ha detto “se verrà confermata l’aggiudicazione a Volotea, l’essersi fatti sfuggire tali rotte non è un buon inizio per la neonata Ita che nasce zoppa” che non è un interesse primario della Sardegna e della continuità, mi viene da commentare, Boeddu attende di conoscere “non solo le tariffe ma anche le frequenze ed i servizi che la low cost spagnola dovrà garantire così come previsto nel mini bando della durata di sette mesi. I sardi non potranno fare a meno di orari, frequenze e servizi rispettosi dei bisogni dei sardi. Verificheremo nei prossimi giorni se tutto questo la compagnia Volotea sarà in grado di offrirlo oppure se i sardi dovranno iniziare a preparare la carta bollata per inviare eventuali ricorsi“.

Pensare già “alla carta bollata” solo perché non ha vinto ITA mi sembra molto esagerato, visti i presupposti che prima vi ho illustrato e ai requisiti della continuità, che Volotea non avrà difficoltà, grazie alla sua riconosciuta “flessibilità” a soddisfare.

I “bisogni dei sardi” sono gli stessi, con qualche minima differenza, di tutti gli italiani, che da nord devono spostarsi a sud e viceversa o dei siciliani che devono recarsi a Roma, Milano o Venezia, la mia posizione è ormai chiara, la continuità non sarebbe necessaria, se dessimo al mercato la possibilità di lavorare ed utilizzare gli strumenti che ha, in una situazione di libera concorrenza, per “sviluppare traffico” e stabilizzare il network verso la Sardegna non più “inquinato” dalla burocrazia (senza continuità).

Io consiglierei a tutti di mettere da parte la propagande e di pensare invece a una nuova continuità per la Sardegna, con altri basi ed altri obbiettivi.

E’ molto probabile che i primi giorni non tutto funzionerà a dovere, come è sempre successo anche con altri vettori aerei nella continuità, o che le prime settimane le frequenze non saranno complete, non dimentichiamo che i vettori hanno avuto pochi giorni di tempo per predisporre la documentazione e la programmazzione.

Mi auguro che eventuali disservizi, quando chiaramente legati a quanto appena detto, non vengano utilizzati per costruire annunci atti a screditare la “non perfetta” Volotea, che non si ferma alla prima difficoltà, ma continua a lavorare per migliorare se stessa, ammettendo quando fa errori, ci tengo sempre a ricordarlo, perché non è così comune in questo settore.