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Le previsioni di UVET analytics

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Previsioni in crescita nel Business travel: + 5% del 2020 e + 7,5% del 2021

Il traffico aereo internazionale registra un leggero aumento delle spese del 2% nel 2019 rispetto all’anno precedente. Nell’ultimo triennio, invece, i titoli e le spese di viaggio sono aumentati rispettivamente del 6% e del 12%.

Il 2019 in sintesi

Il 2019 è un anno di generale rallentamento nella crescita economica per molte delle maggiori economie mondiali e, soprattutto, per l’Eurozona (come mostrato nel contenuto TEH Ambrosetti: Scenari Macroeconomici).

Il PIL Italiano, in particolare, ha fatto registrare una contrazione della crescita continua nell’ultimo triennio: dal 2017, in cui chiudeva a +1,7% rispetto all’anno precedente, al 2018, in cui è cresciuto dello 0,9% in meno, per finire con il 2019, in cui si prevede una chiusura annuale intorno alla crescita zero (+0,1% Uvet Travel Index, TEH Ambrosetti).

Tuttavia, nonostante alcuni importanti fattori di incertezza, le previsioni per il prossimo biennio comunicano stimoli positivi, segnalando una leggera ripresa già dal 2020, con un forecast di crescita che oscilla tra un +0,4% e un +0,6%, e un ottimistico +1,0% nel 2021.

Traffico aereo Business

Il traffico europeo e intercontinentale si sviluppano più del domestico.

Nel primo semestre 2019 hanno infatti registrato un incremento rispettivamente del 5 e dell’8%, mentre il domestico è diminuito del 2% rispetto ai primi 6 mesi del 2017.

Dato probabilmente influenzato dalla chiusura di Linate per tre mesi (dal 27 luglio al 27 ottobre) a causa dei lavori di rifacimento pista, impianto smistamento bagagli e aerostazione.

Il costo medio del biglietto aereo, nel 2019 è cresciuto di 6 euro, rispetto al 2018, passando da 443 a 449.

I voli internazionali raggiungono i 1777 euro medi nella previsione di secondo semestre 2019 (il 2018 ha chiuso con un costo medio di 1766) mentre il domestico rispetto allo scorso anno è aumentato di soli 6 euro passando da 193 a 199 euro. Il continentale passa da 338 a 332, diminuendo di 6 euro.

Le principali destinazioni intercontinentali rimangono in primis New York, seguita da Shanghai Dubai. Seguono San Paolo, Hong Kong e Tokyo. Il costo medio di un biglietto per New York è di 2349 euro, in aumento rispetto al 2018 quando era di 2283.

È interessante notare la sempre maggiore importanza del traffico aereo verso l’Asia: Shanghai conferma la sua leadership seguita da Hong Kong e Tokyo.

A livello europeo, con il 16,4% del totale dei viaggi d’affari, la principale destinazione aerea è rimasta Parigi nei primi nove mesi del 2019. Segue Londra con il 12,3%, Madrid con l’8,3%, Bruxelles con il 6,5% e Amsterdam con il 5,2%.

Si evidenzia, inoltre, che mentre Francia e Regno Unito hanno come mete principali solo le loro rispettive capitali, la Germania (15%) distribuisce il suo traffico verso Monaco, Francoforte, Berlino e Düsseldorf, non solo per i due importanti HUB di Lufthansa di Francoforte e Monaco, ma anche segno di un’economia più strutturata su tutto il territorio e la capitale Berlino, pur non essendo HUB è una destinazione molto richiesta, in attesa dell’apertura del nuovo grande aeroporto.

Nel segmento nazionale è Roma (29%) la prima destinazione per i business travel, mentre Milano la seconda (27,9%).

Il biglietto più costoso, con partenza dall’Italia, è quello però per Monaco, ben 442 euro, seguita da Amsterdam con 369 euro e Bruxelles con 345 euro.

Puoi scaricare qui il rapporto completo di UVET

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