JetBlue

Cos’hanno in comune JetBlue e Spirit?

  • 2 anni fa
  • 4minuti

JetBlue e Spirit in comune hanno solo la flotta Airbus ed un network che si sovrappone ‘pericolosamente‘ in Florida, Spirit Airlines e Frontier invece, hanno un modello di business molto simile ed un network complementare, infatti questa acquisizione pone meno dubbi, l’offerta di JetBlue che secondo il suo AD, è stata ‘forzata dagli eventi‘ ne pone invece molti.

JetBlue non era pronta, ma la fuga di notizie in merito al piano ha spinto i vertici della compagnia ad accelerare i tempi e rendere pubblica l’offerta, che ha acceso da subito un dibattito sulle motivazioni, sui benefici che questa acquisizione potrebbe portare ad entrambe ed i rischi.

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Dubbi che hanno fatto perdere al titolo JetBlue in borsa il 19% dal giorno in cui è stata resa publica l’offerta d’acquisto.

Spirit, un vettore senza fronzoli e JetBlue, compagnia aerea premium

Spirit è il classico vettore senza fronzoli, costi bassi, tariffe basse e margini alti dalle ancillary.

Al contrario, JetBlue è una compagnia aerea per il tempo libero premium, tutte le tariffe della compagnia aerea includono bagaglio gratuito, e classi di servizio a bordo di una compagnie leisure, non LCC

Con la fusione dei due vettori, secondo il piano JetBlue, il brand Spirit sparirà, un altro dettaglio che fa pensare, gli analisti si chiedono come farà JetBlue a mantenere le tariffe basse ?

Sembra più una mossa per assorbire un forte competitor e ridurre la concorrenza, peccato però che potrebbe costare molto cara l’operazione a JetBlue, anche perchè aumenteranno i costi, i piloti di JetBlue hanno retribuzioni superiori a quelli Spirit, Savanthi Syth, analista della compagnia aerea di Raymond James, stima che i salari per i piloti Spirit dovrebbero aumentare tra il 7% e il 51% per allinearsi a quelli attuali dei piloti JetBlue.

Un altro problema che peserà ancora una volta sui costi è la riconfigurazione degli aeromobili Spirit Airlines, che non solo sarà un costo puro per completarla, ma ridurrà il numero di posti per aereo, riducendo la marginalità per ogni volo e riducendo la capacità complessiva del network e della flotta, uno che pilastri su cui si basa il modello low cost è aumentare il più possibile il numero di posti per aeromobile, ovviamente compatibilmente con il modello di business della singola compagnia.

JetBlue vuole crescere con acquisizioni

E’ la seconda volta che JetBlue tenta di acquisire una compagnia aerea per aumentare la sua presenza sul mercato, la prima volta con Virgin America (2016), ma ad acquistarla è stata Alaska Airlines, ora con Spirit Airlines.

L’offerta di JetBlue per Sprit Airlines che è stata frettolosa, lo stesso Hayes ha ammeso che non erano pronti, è stata avviata dopo che Frontier ha reso noto il suo piano, l’offerta del vettore ha aperto una finestra che JetBlue ha voluto sfruttare.

La società scommette che una combinazione con Spirit accelererebbe la sua crescita in Florida e Los Angeles e aprirebbe opportunità a Las Vegas, Dallas, Houston, Chicago, Detroit, Atlanta e Miami.

La fusione Spirit Airlines e Frontier mantiene entrambi i brand

Spirit Airline e Frontier sono due brand con una solida presenza e visibilità nel mercato statunitense, prezioso il bagaglio di entrambe che il piano di Frontier non intende assolutamente perdere.

Infatti entrambe le compagnie ed i brand continueranno a vivere, creando delle sinergie.

I due vettori non solo hanno modelli di business del tutto simili, ma i loro network sono altamente complementari, non è lo stesso con JetBlue.

Gli analisti di UBS hanno affermato che mentre i benefici di una combinazione di Frontier-Spirit erano più evidenti, l’offerta di JetBlue è stata un “grattacapo“.

C’è chi paragona l’offera di JetBlue per acquisire Spirit, all’offerta di acquisto dello scorso anno di Wizz Air per easyJet.

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