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Stelios non investirà ulteriore soldi su easyJet

  • 3 anni fa
  • 3minuti

A rivelarlo, lui stesso in un intervista al The Mail domenica scorsa.

Giustifica la sua scelta “per la speculazione che la società quotata al FTSE 250 prevede per attirare gli investitori e raccogliere nuova liquidità.

Haji-Ioannou, che il mese scorso ha guadagnato milioni vendendo azioni e riducendo la partecipazione della sua famiglia nella compagnia aerea al 27,7%, precedentemente era a circa il 34% ha detto che era “inevitabile che più equità dovrà essere raccolta dagli investitori“. “Hanno perso 1,5 miliardi di sterline (1,3 miliardi di dollari) nell’anno fino a settembre 2020, e la mia ipotesi è che perderanno una somma simile quest’anno“. 

A questo si aggiunge la sua opinione sul contratto con Airbus di easyJet, che a mio parere deve essere letto con una chiave di lettura a lungo termine, ovvero è un investimento che in parte, è sicuramente necessario per rinnovare la flotta e dare un beneficio importante in termini di efficenza e riduzione dei costi ad easyJet, ma Stelios senza usare mezzi termini “vede del marcio” sulle modalità con cui è stato siglato e viene gestito, insistendo che si continua a fare gli interessi di Airbus e non di easyJet.

easyJet ha recentemente emesso obbligazioni per 1,2 miliardi di euro, obbligazioni che dovranno essere ripagate tra 7 anni con un buon tasso di interesse, appena l’1,875%.

Il rating attualmente BBB dovrà essere mantenuto, le nuovi obbligazioni verranno utilizzate per ripagare quelle in scadenza nel 2023.

La situazione del bilancio di easyJet, seppur ancora sostenibile, è delicata, nei prossimi mesi, il prossimo anno, la compagnia aerea dovrà essere in grado di aumentare le entrate e continuare nella strada dell’efficienza, con un ulteriore riduzione dei costi, un costo che ci tengo a dire è solo in minima parte il personale.

Insisto che dovrà cambiare la “forma mentis” tutta anglosassone, perché ne in Francia ne in Italia, due mercati completamente diversi da quello inglese, sta portando i benefici “potenzialmente raggiungibili” alla società in termini di bilancio e non le da modo di sfruttare a pieno le possibilità di crescita, di consolidamento, per aumentare il margine della società.

Se prima le cose andavano bene, nonostante il modello di business di easyJet poteva essere ulteriormente migliorato, ora quello stesso modello non funziona più come dovrebbe, easyJet ha la necessità di ridurre i tempi delle decisioni, per essere più aggressiva nel mercato, non arroccandosi in quelle che crede le sue “roccaforti” come Gatwick e Malpensa, non posso sentire Johan che dice che non considera competitor le low cost.

Wizz Air nella rotta Palermo Milano è un suo competitor, oggi ne avremo la conferma, ma la nuova base di Palermo con il volo early per Malpensa è un segnale da non sottovalutare.

A Bergamo, Volotea è un competitor di easyJet, Volotea opera a Bergamo da 5 anni per Olbia, con tariffe competitive, una politica sul bagaglio più vantaggiosa per il passeggero.

Quindi, con l’affetto che provo per una compagnia che per anni mi ha dato la possibilità di scoprire l’Europa ed ora me l’ha tolta, senza alcun rancore, lo voglio sottolineare, mi auguro fortemente di assistere a un cambio di marcia e vedere un easyJet più reattiva, più coraggiosa, meno anglosassone, con un diverso approccio, come dicevo prima, sui suoi mercati di riferimento, purché nonostante abbia la sua sede a Luton è una compagnia aerea europea.

Mi auguro finalmente di poter comprendere le decisioni prese, perché attualmente, molte sembrano inspiegabili.

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