SLOT

E’ urgente stabilire nuove regole per gli slot

  • 3 anni fa
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Partiamo dal presupposto che è necessario e inevitabile nel trasporto aereo, per assicurare concorrenza e un adeguata capacità, stabilire delle regole sull’assegnazione degli slot.

Regole che devono tutelare i diritti dei vettori che li hanno in portafoglio, ma che non devono creare una sorta di protezionismo a danno di vettori più resilienti e in crescita, che hanno bisogno di slot per ampliare la propria rete e la capacità, in particolare in aeroporti in cui gli slot sono esauriti o in mano a pochi vettori, in caso contrario vi è un vero e proprio rischio per la concorrenza e limita l’offerta, a danno di passeggeri e aeroporti.

Dallo scorso marzo è stato inevitabile sospendere la regola “use it or lose it” 80/20. una crisi senza precedenti ha reso inutili qualsiasi strumento ordinario che in situazioni normali poteva funzionare, ma lo scenario che ci aspetta dalla prossima primavera, sarà uno scenario nuovamente diverso in cui tutti gli organismi di controllo e gli stati dovranno garantire l’accesso a tutte le bande orarie inutilizzate.

Passeggeri e aeroporti, chiedono a gran voce che non venga prorogata la sospensione della regola sugli slot.

Per permettere di ripristinare il più possibile la capacità per la prossima S2021 e W2021, visto che alcuni vettori si stanno riposizionando, hanno deciso un taglio di capacità e stanno attuando una strategia più cauta che crea in termini di capacità dei vuoti che devono essere colmati.

Ci sono vettori con la capacità di poterlo fare, che hanno gestito la crisi al meglio, che avevano già prima della crisi un modello più flessibile, performante ed efficiente, che ha assicurato a questi resilienza, gli enti preposti devono garantire loro accesso agli slot “non utilizzati efficacemente“.

la proposta del Worldwide Airport Slot Board (WASB), che comprende ACI World, IATA e il Worldwide Airport Coordinators Group che chiede di passare dal 80/20 al 50/50, vorrebbe dire proteggere ulteriormente anche i vettori che approfitteranno di questa nuova quota per continuare cautelativamente ad operare meno voli, riducendo la capacità, o non essendo in grado di operarli per problemi al bilancio ugualmente lasciano della capacità inutilizzata che in questo modo non potrà essere soddisfatta con un aumento della domanda che sicuramente dalla prossima primavera ricrescerà.

Non da escludere a priori il passaggio al 50/50, ma deve essere realizzato un meccanismo di controllo che penalizzi i vettori che ne fanno un “cattivo uso“.

Uno strumento che penalizzi il “cattivo uso

Queste regole se non includono delle clausole più restrittive che devono penalizzare i vettori meno resilienti e che intenzionalmente non operano un volo, per non lasciare spazio ad altri competitor rischia di distorcere la concorrenza e l’accesso al traporto aereo.

Mentre come proposto dal Worldwide Airport Slot Board (WASB), ritengo corretto ed è stata anche una mia proposta di dare la possibilità, anzi di imporre direi, alle compagnie di restituire una serie completa di bande orarie entro l’inizio di febbraio, assicurando loro che potranno mantenere il diritto di gestirle nell’estate successiva del 2022.

Trasferire a “tempo” gli slot per la S2021

Questa ultima proposta andrebbe a mediare tra quelli che sono i diritti delle compagnie aeree di mantenere gli slot, ma nel contempo assicurare che questi, qualora un vettore sia intenzionati a non usarli per la S2021, di essere riassegnati a tempo ad altri vettori che invece sono in grado e hanno intenzioni di usarli.

Una misura che andrebbe quindi a favorire la concorrenza, gli aeroporti, il trasporto aereo in generale, tutelando tutti i vettori, anche quelli che hanno bisogno di più tempo per riorganizzarsi e ripartire a pieno regime, lo faranno nella S2022.

Qualora i vettori ostacolino questa procedura e nell’arco della S2021 le autorità di controllo rilevino un uso improprio degli slot sarebbe anche il caso di introdurre sanzioni e misure che scoraggino questo comportamento.

I ritardi nell’adozione di nuove regole danneggeranno ulteriormente il settore in un momento in cui le finanze del settore e 4,8 milioni di posti di lavoro nel trasporto aereo sono appesi a un filo “, ha affermato Alexandre de Juniac, Direttore generale e CEO della IATA.

Mentre Luis Felipe de Oliveira, rappresentante con ACI World degli aeroporti, che chiedono a gran voce che siano creati strumenti tali da garantire ai vettori che vogliono volare di poterlo fare, assegnando a loro slot, de Oliviera dichiara: “La creazione di un approccio compatibile a livello globale alla questione cruciale delle bande orarie negli aeroporti è una parte importante del sostegno alla ripresa del trasporto aereo. La posizione unitaria dell’industria del trasporto aereo su ciò che deve essere fatto per proteggere la connettività e la scelta nel migliore interesse dei passeggeri è un chiaro segnale per le autorità di regolamentazione dell’estrema urgenza della situazione. È necessaria un’azione ora poiché qualsiasi ritardo rende più difficile la ripresa del trasporto aereo e dell’economia globale. Abbiamo bisogno che le autorità di regolamentazione riconoscano la crisi in cui ci troviamo e agiscano con rapidità e flessibilità “.

La posizione di IATA è più “protezionistica” diversa da quella di vettori “emergenti” come Wizz Air, ma anche di quella di vettori ormai rodati ovvero Ryanair, mentre la maggioranza dei vettori comprese le altre low cost come easyJet sarebbe favorevole ad un 50/50.

In ogni caso gli aeroporti chiedono il ripristino delle regole e non una nuova sospensione, come Stewart Wingate amministratore delegato di London Gatwick airport, ha dichiarato in un’intervista che è “vitale” che le compagnie aeree restituiscano gli slot che non intendono utilizzare.”È fondamentale che il settore torni a utilizzare la regola degli slot 80/20 per l’inizio della stagione estivaciò garantirebbe che il mercato dell’aviazione sia competitivo e che le compagnie aeree siano incentivate a scambiare o restituire le bande orarie inutilizzate in modo che altre compagnie aeree possano invece farle volare, compresi i nuovi operatori del mercato”

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