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Briatore, la Sardegna e Ibiza

  • 5 anni fa
  • 3minuti

Partiamo dal presupposto che Ibiza non è certamente paragonabile con la Sardegna, non ha alcun senso confrontare numeri e frequenze dei voli e produrre un analisi degna di essere discussa, se non per confermare quando l’Italia sia molto indietro rispetto alla Spagna per il turismo giovanile.

Ibiza si è sviluppata per il divertimento in particolare giovanile ed ha investito molto su complessi alberghieri, con prezzi anche accessibili e con ottime strutture, in particolare per la fascia giovanile, creandosi un nome, la Sardegna, a causa di migliaia di vincoli urbanistici e il popolo del NO, solo mega strutture di lusso per una clientela sicuramente con alte disponibilità che poco usa il mezzo aereo non privato e le low-cost.

E’ normale quindi che se Briatore confronta due schermate di FlightRadar che gli sono state inviate da non so chi su whatsapp e le condivide su Twitter, nota effettivamente che il traffico aereo su Ibiza è di molto superiore a quello degli aeroporti sardi.

Ma non vedo dove sia il problema, anche se aumentassero le frequenze, con quale disponibilità economica un turista medio italiano, potrà permettersi un soggiorno in Sardegna con gli stessi livelli di servizi e divertimento che l’isola spagnola offre?

Non c’è dubbio che anche se venisse individuata un’area della Sardegna, vicina ad uno degli aeroporti dove costruire una piccola Ibiza con servizi simili ma italiani, hotel e resort, progettati e accessibili per una clientela giovane che la domanda di voli verso la Sardegna aumenterebbe.

Aumentando la domanda i vettori aerei easyJet compresa che ha nel suo targhet di clienti una larga fetta di clientela giovane, aumenterebbe e frequenza verso l’isola.

Ma attualmente il turista che visita la Sardegna è più disponibile a prendere una nave perchè il suo modo di viaggiare e fare vacanza è un altro, non perchè il costo dell’aereo è eccessivo, non perchè ci sono pochi voli, ma perchè la Sardegna non è Ibiza.

Quindi il problema che si pone e che sicuramente condivido con Briatore è, siamo disponibili a cambiare il modo di ragionare dell’Italia sul rispetto dei vincoli ambientali e naturalistici, comprendendo che esistono dei modi per realizzare strutture di alto livello, eco sostenibili anche in zone di pregio naturalistico ed ambientale ?

L’imprenditore sardo è disponibile a non pensare che essendo la Sardegna una zona da turismo di élite di investire per strutture di questo tipo destinate ad una clientela giovanile e per famiglie con prezzi accessibili e servizi di qualità?

In questo modo si darebbe una nuova vita all’intera isola, probabilmente il turista medio e i giovani incominceranno a pensare anche alla Sardegna e non solo alla Grecia, alle Baleari e alle Canarie per le proprie vacanze di divertimento estive.

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