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Airbus, Avinor, SAS, Swedavia: l’idrogeno in Svezia e Norvegia

  • 3 mesi fa
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Airbus, Avinor, SAS, Swedavia e Vattenfall hanno firmato un Memorandum d’Intesa per studiare la fattibilità di un’infrastruttura a idrogeno negli aeroporti di Svezia e Norvegia. 

Questa cooperazione consentirà una migliore comprensione di concetti e operazioni relative agli aeromobili a idrogeno, forniture, infrastrutture ed esigenze di rifornimento negli aeroporti al fine di contribuire allo sviluppo dell’ecosistema dell’aviazione a idrogeno in entrambi i Paesi.

Il lavoro identificherà anche i percorsi per selezionare quali aeroporti saranno trasformati per primi per operare aeromobili a idrogeno in entrambi i Paesi, oltre al quadro normativo di accompagnamento.È la prima volta che uno studio di fattibilità di questo tipo riguarda due Paesi e più di 50 aeroporti.

Riflette l’ambizione condivisa dei partner di utilizzare le rispettive competenze per sostenere la decarbonizzazione dell’industria dell’aviazione e raggiungere le emissioni nette di carbonio pari a zero entro il 2050.

L’uso dell’idrogeno per alimentare i futuri aeromobili dovrebbe non solo ridurre significativamente le emissioni in volo, ma potrebbe anche contribuire a decarbonizzare le attività di trasporto aereo a terra.

Nel 2020 Airbus ha presentato il primo concept ZEROe con l’ambizione di portare sul mercato il primo aereo commerciale al mondo alimentato a idrogeno entro il 2035. Lo sviluppo dei mattoni tecnologici corrispondenti è ora in corso in un network globale di Ricerca e Tecnologia.Airbus ha anche lanciato il programma “Hydrogen Hub at Airports” per dare impulso alla ricerca sui requisiti delle infrastrutture e sulle operazioni aeroportuali a basse emissioni di carbonio, attraverso l’intera catena del valore.

Ad oggi sono stati firmati accordi con partner e aeroporti in dieci Paesi, tra cui Francia, Germania, Italia, Giappone, Nuova Zelanda, Norvegia, Singapore, Corea del Sud, Svezia e Regno Unito.