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L’importanza dei gruppi aeroportuali nella definizione delle rotte

  • 2 anni fa
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Man mano che riporto i dati traffico dei gruppi aeroportuali e contemporaneamente analizzo le nuove rotte dei vettori aerei, è evidente come il peso delle società e gruppi che gestiscono uno o più aeroporti influisca sulla definizione delle rotte.

E’ più evidente nelle nuove, spesso capita che una nuova destinazione parta da un aeroporto gestito dalla stessa società che gestisce entrambi, altrettanto spesso succede che un aeroporto gestito da una società poco efficiente e/o con poco peso a livello di mercato o con logiche diverse da quelle del mercato del trasporto aereo rimanga nell’ombra.

Non basta più operare in un aeroporto di un importante città, è necessario avere un peso sulle decisioni delle compagnie aeree ed operare con un ottica aerea ad esempio non di sola finanza.

Non solo nelle fiere di settore come gli eventi e le fiere di Routes, ma anche nei rapporto diretti con le compagnie aeree, le società di gestione premono per creare traffico tra i loro aeroporti, ovviamente sviluppa il traffico anche verso aeroporti non gestiti, questa è la logica del trasporto aereo, sviluppare traffico verso ogni destinazione che può essere profittevole, creando la più ampia rete di destinazioni possibili.

Essere parte di un grande gruppo quindi, non significa perdere importanza, al contrario si entra in un più ampio mercato con maggiori possibilità di crescita e sviluppo.

E’ altresi’ importante che ci sia concorrenza e quindi non un unico gruppo a gestire gli aeroporti europei ad esempio.

Ma la creazione di un sistema, con il coordinamento di un grande gestore, crea più opportunità anche per i piccoli aeroporti della sua rete, che hanno maggior potere contrattuale con i vettori e una maggior visibilità.

In ogni caso è importante costruire la giusta rete e creare sistema.

Un piccolo aeroporto ad esempio gestito da Fraport, potrebbe quindi essere favorito, sarà molto probabile che Luftansa, anche se con un margine più basso della media, operi uno o più voli verso quella destinazione.

Partiamo dal presupposto che un gruppo come Fraport, ma anche Vinci ad esempio, non acquisterà mai un aeroporto qualora non veda la possibilità di sviluppare traffico, ma quello stesso aeroporto potrebbe non essere mai stato in grado di svilupparlo, anche perchè potrebbero aver sbagliato governance e quindi obbiettivi, ma anche … e capita in aviazione, la mancanza di competenze e know-how.

Potrebbero avere anche le persone giuste al posto giusto, ma se la governance va nella direzione opposta… purtroppo hanno le mani legate, devo dire che questo succede un pò ovunque anche in altri settori, come ad esempio nel commercio quando a gestire un azienda non è un “commerciante” ma un “contabile“.

Questo succede anche in aviazione, non è un caso che ci si allarmi quando il controllo di un aeroporto o di un vettore è in mano ad alcuni fondi (dipende dal fondo!), un aeroporto viene acquisito da fondi che possono avere obbiettivi molto diversi da quelli di un aeroporto e non si sposano per nulla con quelli del mercato aereo.