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Infermieri di Chioggia salvano vita in un volo easyJet

  • 2 anni fa
  • 3minuti

Quattro infermieri salvano un giovane dall’infarto, mentre volavano a bordo di un volo easyJet da Venezia a Parigi mercoledì.

A darne notizia l’ULSS3 Serenissima e il suo direttore generale Edgardo Contato.

I sanitari della Cardiologia dell’ospedale di Chioggia hanno eseguito con successo una manovra cardiaca, salvando la vita a un trentaduenne italiano.

I posti ai sanitari sono stati assegnati in modo casuale, ma il caso ha voluto che, l’infermiera Katia De Bei al posto 16 A, l’infermiere Riccardo Baldo al 16 B, l’operatrice socio sanitaria Tiziana Cavallarin al 16 E e l’infermiera Gina Valentino al 16 F, fossero seduti nella fila proprio avanti al passeggero 30 enne colpito da infarto.

Dietro all’infermiera Valentino, al 17 F, un giovane di 32 anni sembra riposare, con un leggero russare, accanto al suo accompagnatore, che si gode sereno il viaggio. “Ci giriamo tutti e quattro verso il giovane. Poi ci scambiamo uno sguardo d’intesa. Quel respiro pesante lo riconosciamo subito, non è un normale ronfare del sonno” riferisce Baldo.

Valentino allora si gira di scatto e comincia a chiamare il giovane: “Signore, Signore… Riesce a sentirmi? Si sente bene?”. Nessuna risposta, il passeggero non è cosciente, si alzano tutti e quattro e lo stendono di traverso su tre sedili. “Non sentiamo il polso, il respiro è debolissimo e capiamo che è in arresto cardiaco” raccontano. “Cominciamo a eseguire il massaggio cardiaco esterno, a mano, ma lo spazio è troppo stretto”.Riescono con l’aiuto di un altro passeggero a stenderlo in corridoio.

De Bei strappa la camicia del giovane steso, per liberargli il torace. Valentino allerta l’assistente di volo chiedendo defibrillatore e forbici, per liberare meglio il torace dagli indumenti. Cavallarin spiega ai passeggeri la situazione e li tiene calmi.
In quel momento lo diamo per perso – ricostruisce Baldo – ma non ci diamo per vinti e continuiamo a eseguire il massaggio a mano, in attesa del Dae. Io calcolo che siano passati una decina di minuti e il cuore ricomincia improvvisamente a battere”.

“Grazie e scusatemi, scusatemi di tutto” dice il giovane quando riprende conoscenza e si accorge di ciò che è accaduto. Nel frattempo arriva anche la maschera dell’ossigeno a rinfrancarlo, mentre i sanitari clodiensi continuano a monitorare i parametri vitali e la pressione, fino all’atterraggio a Parigi.
Ad attenderlo in Francia, in aeroporto, medici e infermieri del pronto intervento parigino.

Da lì, i quattro angeli del cuore perdono le sue tracce, “e ci chiediamo per tutta la nostra giornata a Parigi come sta. Anche quando torniamo a Chioggia la notte scorsa”.

“Orgoglioso per la mia équipe, che senza saperlo è passata da una corsia di lavoro all’altra – dice oggi il primario di Cardiologia di Chioggia Roberto Valle -, a ricordarmi che le vite e i cuori si salvano ovunque, non solo in ospedale”.

I nostri operatori sanitari si riposano in giro per l’Europa con queste bellissime fughe dalla vita, appagante ma faticosa, dei reparti ospedalieri, ma non vanno mai davvero in vacanza, perché la vocazione alla cura, al prendersi carico delle sofferenze e della vita umana, per i nostri medici, infermieri e operatori, quella è una vocazione che non va mai in vacanza. Mi complimento per questo gesto con i nostri quattro infermieri, che rappresentano tutta la professionalità e la passione messa in campo ogni giorno dal corpo sanitario dell’ULSS 3 Serenissima” ha detto oggi il direttore generale Edgardo Contato.

Anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia si e’ complimenti con il personale medico della ULSS3.