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In UK preoccupa la variante indiana B.1.617

  • 3 anni fa
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La nuova variante B.1.617 in India sta provocando una nuova improvvisa ondata di aumenti dei contagi in India, nel Regno Unito sono stati rilevati 182 casi, il primo ministro Johnson ha annullato ieri il suo viaggio in India.

La variante è stata confermata solo il 25 marzo dal governo indiano, i dati non sono ancora chiari al 100% sui suoi effetti rispetto alle forme esistenti del virus, quello che si sa è che ancora una volta come nel caso della variante brasiliana, il vaccino Astra Zeneca avrebbe una scarsa efficacia.

Il dottor Gurdasani, che si è formato come medico e ha lavorato in India per 10 anni, intervistato da Sky News, ha detto che “è molto probabile che sia più trasmissibile, ci sono due mutazioni qui. La prima è simile alla variante di Manaus (brasiliana) e sappiamo che sta influenzando l’efficacia del vaccino, la seconda, Il secondo ceppo, è lo stesso di quello californiano, che è stato associato nei laboratori con l’immunità in fuga, sia degli anticorpi che dei linfociti T e anche una maggiore trasmissibilità”.

“Questo è abbastanza preoccupante, crea un quadro davvero preoccupante in quanto soddisfa tutte le esigenze per aumentare i casi e eludere il vaccino.Non abbiamo dati definitivi, ma possiamo vedere dalle altre varianti che è più che sufficiente per essere preoccupati”.

Il dottor Gurdasani ha aggiunto che la variante indiana condivide la stessa mutazione delle varianti sudafricana e Manaus, che è stata associata a una riduzione dell’efficacia nei vaccini Oxford-AstraZeneca, Johnson e Johnson e Novavax.

Il vaccino Astra Zeneca è quello maggiormente utilizzato nel Regno Unito, alla fine di marzo erano state somministrate più di 20 milioni di dosi.

Il Regno Unito non può abbassare quindi la guardia e questa mutazione potrebbe portare ad un nuovo aumento dei casi, nonostante l’alto numero di dosi somministrate.

Questo è uno dei motivi per cui la posizione del governo per consentire di riaprire ai viaggi internazionali, rimane ferma sui test PCR e non antigenici e anche per aree in lista verde, questo continuerà ad essere richiesto.

I comportamenti dei britannici inoltre, finalmente liberi di poter uscire e ritrovarsi all’aperto, destano preoccupazione per gli assembramenti e il non uso della mascherina.

Per approfondire, qui il link all’articolo con l’intervista al Dr Deepti Gurdasani su Sky News.