Prime Minister's Office, 10 Downing Street Covid-19 Regno Unito UK

Downing Street conferma il sistema a semaforo

  • 3 anni fa
  • 5minuti

Downing Street ha confermato che verrà utilizzato nuovamente un sistema a semaforo, quando nel Regno Unito verrà tolto il divieto di viaggi all’estero.

Lo si saprà in anticipo, probabilmente già nella prossima settimana, la Global Task Force sta studiando i dati per decidere se la data del 17 maggio potrà essere rispettata.

Preoccupano le varianti che potrebbero mettere ancora a rischio il Regno Unito, nonostante i numeri della vaccinazione di massa che sta proseguendo molto velocemente in UK ma non in egual modo nei paesi europei, si sa che nuove varianti e quella brasiliana e africana, potrebbero non essere coperte dai vaccini.

In UK hanno fatto largo uso del vaccino Astra Zeneca, che sembra quello con meno copertura per le varianti, Boris Johnson non vuole rischiare e preferisce la cautela, sconsigliando ancora per il momento di prenotare viaggi all’estero, anche se una larga parte dei britannici, direi comprensibilmente, seppur non a giugno, ma per luglio e agosto o per l’estate 2022 hanno già prenotato.

Molti hanno “tentato” di viaggiare già durante la pasqua o prima del 17 maggio, la scorsa settimana il governo inglese è stato costretto a votare una legge che impone una sanzione di 5000 sterline per chi non rispetta il divieto di viaggiare all’estero.

Attenendosi alla tabella di marcia del primo ministro, i viaggi internazionali non saranno consentiti “non prima del” 17 maggio.

Sistema a semaforo

L’attuale divieto di viaggio all’estero verrà sostituito quindi da un sistema a “semaforo” basato sul rischio con classificazioni rosse, ambra e verdi, un sistema utilizzato ormai in tutta europa non solo in UK anche se con colorazioni differenti e condizioni per ogni colori che possono variare.

Il governo afferma che ciò contribuirà a garantire che il progresso del vaccino del Regno Unito non sia messo a rischio e fornirà una guida chiara ai viaggiatori.

Non ci sarà alcun requisito di isolamento per i viaggi dai paesi nella nuova categoria “verde”, anche se saranno ancora necessari i test prima della partenza e dopo l’arrivo.

Le restrizioni “rosso” e “ambra” rimarrebbero come sono ora, con l’obbligo di entrare in quarantena o autoisolamento al ritorno.

Il governo continuerà a monitorare i rischi posti dai singoli paesi (percentuale vaccinati, tasso di infezione, eventuali nuove varianti e l’accesso del paese a dati scientifici affidabili e sequenziamento genomico) e prenderà in considerazione una serie di fattori per informare le restrizioni imposte per ogni paese.

I ministri ricordano che è troppo presto per prevedere quali paesi saranno su quale lista durante l’estate e le decisioni saranno guidate dai dati che saranno disponibili. Pertanto il governo continua a consigliare alle persone di non prenotare le vacanze estive all’estero.

Passaporto sanitario ?

Il governo sta lavorando per fornire un sistema in grado di “certificare” lo “stato covid” ed utilizzarlo per allentare le restrizioni in atto nei luoghi pubblici, nonostante le polemiche che lo ritengono discriminatorio.

Rimane però una delle modalità attualmente disponibili per permettere al paese di tornare a vivere luoghi che attualmente sono ancora vietati come ad esempio gli stadi.

Boris Johnson, primo ministro del Regno Unito

Anche per i viaggi all’estero, sia che il Regno Unito sia favorevole o no potrebbe essere richiesto dal paese di destinazione o dalla stessa compagnia aerea, è quindi necessario attivare al più presto una piattaforma per il rilascio di certificati sanitari, anche se il primo ministro Boris Johnson rifiuta il termine “passaporti vaccinali“,preferisce chiamarli “certificazione dello stato COVID“.

Stiamo facendo tutto il possibile per consentire la riapertura del nostro paese in modo che le persone possano tornare agli eventi, ai viaggi e ad altre cose che amano nel modo più sicuro possibile, e queste revisioni giocheranno un ruolo importante nel consentire che ciò accada”. commenta Johnson.

Certificazione dello stato COVID in UK

Verrà sviluppato un sistema che terrà conto di tre fattori: la vaccinazione, un recente test negativo, o l’immunità naturale determinata sulla base di un test positivo effettuato nei sei mesi precedenti, come il Green Pass europeo.

Tuttavia, le aziende che apriranno il 12 aprile, inclusi pub, ristoranti e negozi non essenziali, non saranno tenute a introdurre la certificazione, sottolinea il governo.

Come è noto non solo nel Regno Unito c’è una forte opposizione ai “passaporti vaccinali” nella popolazione, ma anche da parte di molti parlamentari, che questo fine settimana in un gruppo trasversale di 72 parlamentari ha firmato una promessa di opposizione al programma, che secondo loro è “divisivo e discriminatorio“.

Il governo afferma che la certificazione dovrebbe essere più utile nella gestione dei rischi in occasione di eventi di massa come festival, partite sportive e discoteche e quindi in questo modo si potrà riaprire anche se con una ridotta capacità tali luoghi.

La certificazione non sarà utilizzata però sui trasporti pubblici e nei negozi essenziali. Ci saranno anche esenzioni per le persone per le quali la vaccinazione non è consigliata e sarebbe difficile ripetere i test.

NHS si sta occupando di predisporre il sistema che fornirà la certificazione sia digitale che cartacea.