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easyJet: Bellow incontra i sindacati in UK

  • 4 anni fa
  • 3minuti

Peter Bellow non è impreparato per la gestione di una crisi così grave, come quella dell’epidemia di Coronavirus, l’esperienza acquisita durante la sua carriera lavorativa, sarà utile per ridurre al minimo l’impatto sulla liquidità di easyJet.

Bellow ha incontrato i sindacati UNITE per discutere del piano che coinvolgerà anche, secondo le intenzioni di easyJet il personale di volo delle basi inglesi.

Tra le proposte, quella di un licenziamento temporaneo dei dipendenti per i prossimi 3 mesi dal 23 marzo al 22 giugno, una misura che anche se con tempistiche diverse è stata anticipata da tutti i vettori inglesi.

Bellow propone per i prossimi 6 mesi (compresi quelli unpaid leave) il pagamento del 50% del “basic salary” anticipando quindi nei tre mesi di “unpaid leave” 1 mese e mezzo di stipendio dei tre mesi successivi (viene spalmata in 6 mesi, la retribuzione di 3), in questo modo viene garantito un sostentamento dei dipendenti che in UK non hanno lo strumento della Cassa Integrazione come in Italia.

In Italia infatti easyJet ha richiesto la Cassa Integrazione Straordinaria, strumento che ancora una volta pone l’Italia ed il suo welfare tra i migliori e che in questa specifica situazione garantisce ai dipendenti di non avere periodi scoperti dal punto di vista retributivo, percepire un assegno mensile e per le aziende una gestione della crisi senza il carico dei costi del personale.

In Italia la CIGS può avere una durata massima di 24 mesi (easyJet ne ha chiesti 9) è flessibile e garantisce al lavoratore un assegno mensile, da verificare, come già accade per Alitalia, come interviene il FONDO DI SOLIDARIETÀ TRASPORTO AEREO (fondo volo) , non è chiaro come verrà utilizzato per i dipendenti non Alitalia, per i quali sono stati emanati appositi provvedimenti governativi.

Viene inoltre proposto un nuovo roster, che prevede una programmazione a stampo Ryanair, ovvero per i piloti 5 on e 4 off e per gli assistenti di volo, 5 on e 3 off, con ul alternanza nei blocchi di on tra early e late.

Altre misure sono state proposte, come ad esempio niente pasti per il personale, flessibilità per i part-time e blocco di tutte le promozioni.

La proposta non è stata però accettata dal sindacato UNITE.

easyJet ha liquidità per poco più di 111 giorni, questo significa che ogni altra riduzione della spesa, è necessaria per non compromettere ulteriormente la liquidità e ad oggi non potendo prevedere l’evolversi dell’epidemia di conoranivirus, ogni misura verso questa direzione, riduce il rischio del fallimento.

Tutti i piani attualmente allo studio dalle diverse compagnie aeree hanno come obbiettivo proprio quello di preservare il più possibile la liquidità, senza la quale nessun vettore potrà superare questa crisi.

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