Aeroporto di Venezia VCE

Milano Cortina 2026, VCE strategico per Cortina

  • 5 anni fa
  • 4minuti

Le olimpiadi invernali del 2026 sono state assegnato a Milano e Cortina, vista la dislocazione dei siti di gara e delle infrastrutture per l’ospitalità di atleti e stampa, sarà fondamentale una gestione perfetta e un lavoro di squadra tra tutti i soggetti interessati alle gestione dei trasporti e delle infrastrutture.

L’aeroporto di Milano Malpensa, per i siti Lombardi e quello di Venezia per Cortina, sono i 2 aeroporti che  anche secondo il dossier presentato alla commissione del CIO, saranno coinvolti in pieno nella mobilità e accesso alle aree olimpiche, punto di arrivo e partenza di atleti, delegazioni, stampa e visitatori per poi proseguire via gomma o rotaia.

Come si legge nel dossier:

L’aeroporto internazionale Venezia Marco Polo VCE ha realizzato di recente investimenti per un valore di 430 milioni di euro per migliorare la mobilità pedonale e ampliare il terminal. La società di gestione prevede inoltre un ulteriore piano di investimenti di 420 milioni di euro nell’ambito del piano generale 2012‐2021.

Ciò migliorerà il collegamento alla rete ferroviaria attraverso il completamento del collegamento ferroviario con la stazione ferroviaria di Mestre. Tra gli ulteriori sviluppi nell’ambito del piano generale 2022- 2035 figura l’estensione dell’area dei voli extra Schengen.

Mentre quindi i lavori di ampliamento dello scalo e adeguamento dell’intera infrastruttura aeroportuale, come il rifacimento della pista principale, i cui lavori termineranno nel corso dell’estate (data prevista 1 luglio), come l’ampliamento dell’aera extra Schengen in via di ultimazione, così come l’avanzamento del planning come da programma del master plan sta proseguendo regolarmente, il collegamento dello scalo con la rete ferroviaria, sta subendo qualche intoppo.

Il collegamento dello scalo di VCE con il nodo di Mestre che sarà il cardine dei collegamenti ferroviaria a lunga percorrenza in interconnessione con il trasporto regionale, è fondamentale non solo per rendere l’aeroporto di Venezia totalmente inserito nel piano di mobilità olimpico, ma anche terminate le olimpiadi per connettere il terzo aeroporto italiano alla rete ferrovia.

La mancanza di tale collegamento aumenterà i tempo di percorrenza per raggiungere i siti olimpici e la gestione degli spostamenti tra i siti veneti e quelli lombardi.

Sotto osservazione il costo dell’opera e l’utilità di questo progetto, non in dubbio la necessità di un collegamento veloce con la stazione di Mestre.

Dalle ultime informazioni disponibili sembrerebbe essere sotto osservazione il costo dell’opera, eccessivamente elevato, come si legge in un articolo della Il Fatto Quotidiano, il costo del progetto si aggirerebbe a circa 450 milioni, in pratica un costo per chilometro di 56 milioni.

Tale costi sarebbero giustificare per adeguare il progetto ai raggi di curvatura necessari ai treni in un progetto di questo tipo detto a cappio, ovvero il treno arriva in stazione per poi proseguire e tornare indietro, senza invertire la corsa.

Il costo dell’opera si aggirerebbe a oltre un terzo dell’intero valore di Save, il concessionario aeroportuale di VCE che chiede a gran voce il collegamento ferroviario.

I dati riportati sono le quotazioni effettuate dai fondi franco-tedeschi che ne hanno recentemente acquisito la proprietà.

E’ normale quindi chiedersi se il costo è giustificato da un percorso di circa 20 km fino alla stazione di Venezia S.Lucia e poco meno di 23 per la stazione di Mestre, distanza che in linea d’aria è intorno ai 4 km.

Purtroppo però gli altri tracciati che prevedevano un collegamento più veloce e dal punto di vista della mobilità più efficiente e ottimale sono stati bocciati per via delle proteste di ambientalisti e una visione italiana spesso arretrata nei progetti di mobilità urbana.

C’è da chiedersi quindi se è il caso di pensare ad un potenziamento della viabilità su gomma verso la stazione di Mestre passando per la nuova Vallenari Bis e nel frattempo ripensare il progetto, mettendo finalmente sullo stesso piano le necessità di una città moderna come Mestre e le esigenze ambientali di protezione della laguna e a tutela dei residenti delle zone interessate.

 

 

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