Commissione Europea

Un piano europeo per i test rapidi in aeroporto

  • 4 anni fa
  • 2minuti

Durante la videoconferenza tra i leader europei e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, si è anche parlato di come impedire che i confini schengen si richiudano nuovamente.

La soluzione è un piano che dovrà essere messo a punto entro novembre che preveda l’uso del test rapido in aeroporto per tutti i paesi membri.

Come prima cosa bisogna “tenere sotto controllo il virus e questo viene sottoposto a numerosi test. Quindi abbiamo convenuto che abbiamo bisogno di una rapida convalida a livello dell’UE dei nuovi test, e questo si riferisce principalmente ai test rapidi dell’antigene attualmente in fase di sviluppo. Certamente hanno un ruolo importante da svolgere. Abbiamo il test PCR e abbiamo i nuovi test rapidi dell’antigene. Lavoreremo sulla convalida a livello dell’UE, perché questo ci consentirà di descrivere l’impostazione ottimale per le diverse forme di test e ci consentirà un riconoscimento reciproco dei risultati dei test in tutta l’Unione europea. […]” ha dichiarato Ursula von der Leyen.

Il “riconoscimento reciproco dei risultati dei test in tutta l’Unione europea” sarà fondamentale per uniformare le restrizioni di viaggio e permettere ai cittadini dell’unione di spostarsi tra i paesi membri senza la chiusura delle frontiere.

Mentre gli stati membri si sono impegnati durante la videoconferenza a stilare un piano di azione già nei prossimi giorni, si lavorerà parallelamente per arrivare a “una rapida convalida a livello dell’UE dei nuovi test“.

Ursula ha esortato i paesi membri a collaborare per una soluzione comune e ad incentivare il tracciamento con le diverse APP dei vari paesi, in Italia Immuni e l’interoperabilità delle diverse APP per consentire il tracciamento anche all’estero, entro metà novembre. attraverso l’European Federation Gateway service.

La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e Charles Michel, del Consiglio europeo, durante la conferenza stampa successiva alla videoconferenza del 29 ottobre dei leader europei, che si sono riuniti anche per discutere di una soluzione comune europea per evitare nuovamente la chiusura delle frontiere.

La Commissione sta inoltre intensificando gli sforzi per ottenere potenziali vaccini contro il nuovo coronavirus, tra cui quelli sviluppati da AstraZeneca, Sanofi e Johnson & Johnson ed è in trattative con altre tre società farmaceutiche che stanno sviluppando il vaccino: Moderna, CureVac e una partnership di Pfizer e BionTech e Novavax1.


1 Reuters ha riferito a settembre che l’UE era anche in trattative preliminari con Novavax.

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