Airbus

Le accuse ad Airbus, nessuna azione penale

  • 4 anni fa
  • 2minuti

Airbus ha confermato ieri di aver raggiunto un accordo con le autorità francesi, l’ufficio per le frodi gravi del Regno Unito e le autorità statunitensi.

L’accordo in seguito ad alcune indagini su Airbus accusata di corruzione, ma vediamo meglio di cosa si tratta.

Airbus ha avvisato i regolatori di diverse dichiarazioni fuorvianti o incomplete che Airbus aveva fatto alla British Export Credit Agency, in particolare non comunicando i pagamenti agli agenti di vendita.

La British Export Credit Agency (BECA) è una società governativa che ha come scopo affiancare le aziende con esportazioni nel Regno Unito, offrendo credito, prestiti, consulenza legale e altro ancora.

In sostanza, lavorando con il BECA, una rete di agenti di terze parti ha ottenuto diverse centinaia di milioni di dollari per facilitare le vendite di aeromobili Airbus in tutto il mondo.

Prestiti che venivano rilasciati ai vettori che volevano acquistare aeromobili Airbus.

Airbus ha affermato di non avere alcuna influenza sulle azioni di questa rete di agenti terzi, né su come possano aver fornito consulenza finanziaria alle compagnie aeree.

Aibus quando è venuta a conoscenza dei fatti si è immediatamente attivata per chiudere ogni rapporto con la rete di agenti coinvolti e informate le autorità, oltre ad aver rimosso circa 100 dipendenti Airbus che dovevano supervisionare l’intero processo.

Le indagini iniziali sono state condotte dall’Ufficio britannico per le frodi gravi (SFO) nell’agosto 2016 e poi all’inizio del 2017 dal francese Parquet National Financier (PNF), come riportato dall’agenzia Reuters.

Successivamente è stato coinvolto anche il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti che ha aperto le proprie indagini accoppiate su “sospette violazioni dei controlli sulle esportazioni”.

In particolare gli Stati Uniti Airbus, avrebbero indagato sulla violazione di Airbus della Part 130 (Political Contributions, Fees and Commissions) del Regolamento statunitense sul traffico internazionale di armi (International Traffic in Arms Regulations, ITAR) fornendo informazioni non corrette circa i pagamenti effettuati agli intermediari.

Finora nessuna delle indagini ha richiesto l’avvio di indagini penali su una persona specifica, né sono state presentate accuse contro Airbus nel suo insieme.

Airbus ha richiesto un patteggiamento, rendendosi completamente disponibile.

Questo comporterebbe il pagamento da parte di Airbus di una multa che potrebbe arrivare a 3,9 miliardi di dollari, ma evirerebbe ad Airbus la perdita di contratti governativi multimiliardari negli Stati Uniti e nell’Unione europea.

Ieri in seguito a due note stampa di Airbus con le precisazioni del caso, il prezzo delle azioni di Airbus è aumentato dell’1%.

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