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Greenpeace: vietare voli brevi il CEO di Austrian risponde

  • 2 anni fa
  • 3minuti

Greenpeace ha invitato all’Unione europea a vietare i voli brevi sulle rotte in cui è disponibile un viaggio in treno inferiore alle sei ore, una richiesta assolutamente insensata, che definirei “propaganda” per chi come noi sa bene che i voli a corto raggio influiscono sulle emissioni in minima parte rispetto al circa 3% delle emissioni del trasporto aereo sul totale delle emissioni mondiali.

Chi fa informazione, chi lavora in aviazione, deve impegnarsi ancora maggiormente per spegnere ogni fake news, ogni politica (di propaganda) che segue una “volontà della publica opinione” alimentata dalla scarsa ed errata informazione, dobbiamo continuare ad informare sul reale impatto del trasporto aereo sul clima mondiale, Alexis von Hoensbroech CEO di Austrian Airlines, da parte sua lo ha fatto in un post linkedin rivolgendosi direttamente a Greenpeace.

Dobbiamo tutti insieme diffondere su ogni canale quanto l’aviazione stia investendo ed abbia già investito per ridurre le emissioni, dobbiamo distribuire dati chiari che non potranno essere smentiti dell’impatto del volo a medio/corto raggio in particolare, chi cerca di migliorare la sua immagine, cavalcando l’onda della “tendenza” con tecnologie molto lontane, deve impegnarsi maggiormente sul SAF e sulla catena di produzione del SAF.

Ricordo a tutti, anche a Greta e Greenpeace, che esiste una tecnologia già matura per produrlo, che tutti gli aeromobili in volo possono utilizzarlo (frazionato o al 100%) che da solo il SAF può ridurre le già basse emissione di un ulteriore (fino al) 80%.

Un viaggio di 6 ore, non è un alternativa valida ad un volo aereo, lo poteva essere nel 1970, non oggi.

Nel rapporto di cui parla il Time, si legge la richiesta di Greenpeace L’UE deve smettere di volare nella crisi climatica e attuare un piano serio per rivitalizzare le nostre ferrovie, invece di continuare a sostenere il trasporto aereo su rotaia. Piuttosto che cercare di tornare agli insostenibili volumi di viaggio aereo del passato, dovremmo concentrarci sull’adozione di soluzioni meno inquinanti e più rispettose del clima”.

Vorrei chiedere a Greenpeace se ha avuto modo di visitare gli stabilimenti Airbus e Boeing e conosce pienamente lo stato della tecnologia aeronautica, e i dati che non possono essere smentiti che lo stesso Alexis von Hoensbroech CEO di Austrian Airlines, in un suo articolo su linkedin, ovviamente con un focus in Austria, ha riportato.

Solo poi potremmo aprire insieme un tavolo per discutere se si può fare di più e meglio, smettiamola con un inutile propagando seguendo i tweet di tendenza o le varie associazioni che a mio parere conoscono molto poco come stanno davvero le cose nel “nostro settore”.