Ryanair
Ryanair: “i sorvoli DEVONO essere protetti! !️”
Ryanair, la compagnie che è convinta di essere la preferita in Europa e noi per non rattristarli continuiamo a farglielo credere, continua a sollecitare la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, a intervenire per proteggere i voli di sorvolo (quelli che attraversano lo spazio aereo francese senza atterrare in Francia, questa volta, in vista dello sciopero dei controllori di volo francesi previsto per il 17 e 18 settembre.
Ryanair ha però pienamente ragione, nel chiedere una normativa europea che eviti il blocco di un continente per uno sciopero nazionale, ma anche se l’azienda sostiene che la protezione di questi voli non violerebbe il diritto di sciopero dei controllori, la situazione è più complessa di quello che si possa pensare. Non basta che Usrula schiochi le dita per risolvere la questione e la Commissione Europea non sembra intenzionata ad intervenire, o perlomeno non ha dato indicazioni in tal senso. Quanto in questo processo pesa il potere forte dei sindacati francesi?
La richiesta di Ryanair si basa su una lunga storia di interruzioni causate dagli scioperi del controllo del traffico aereo francese, che spesso portano a centinaia di cancellazioni e ritardi in tutta Europa. L’obiettivo della compagnia aerea è quello di garantire la continuità dei voli, in particolare quelli che non servono direttamente la Francia.
Quali sono i mezzi a disposizione della Commissione Europea e del Parlamento?
La Commissione Europea e il Parlamento Europeo hanno diversi strumenti per affrontare questa situazione, sebbene la loro capacità di intervento diretto sia limitata dal diritto di sciopero, che è una competenza degli Stati membri. Ecco cosa potrebbero fare:
Iniziativa legislativa
L’iniziativa legislativa è lo strumento più potente a disposizione della Commissione Europea, in quanto le consente di creare nuove regole vincolanti per tutti gli Stati membri. Nel caso specifico, la Commissione potrebbe proporre una normativa che stabilisca un quadro comune per la gestione degli scioperi nel settore aereo.
Questo quadro potrebbe imporre agli Stati membri di garantire un servizio minimo essenziale, in particolare per i voli che sorvolano il loro spazio aereo senza atterrare. L’idea è che, sebbene il diritto di sciopero rimanga sacro, non debba paralizzare il traffico aereo di un intero continente. Tuttavia, questo percorso è irto di ostacoli.
La proposta dovrebbe essere approvata sia dal Consiglio dell’Unione Europea, che rappresenta i governi degli Stati membri, sia dal Parlamento Europeo. È molto probabile che la Francia e altri paesi con forti sindacati del settore si oppongano a qualsiasi misura che percepiscano come una limitazione del diritto di sciopero, rendendo il processo lungo e politicamente difficile.
Coordinamento e dialogo
Il ruolo di mediatore della Commissione è cruciale e spesso più efficace nel breve termine rispetto all’iter legislativo. In questo caso, la Commissione può convocare un tavolo di confronto con le autorità francesi, i sindacati dei controllori di volo e le compagnie aeree. Il suo obiettivo non sarebbe quello di imporre una soluzione, ma di facilitare un compromesso.
Ad esempio, la Commissione potrebbe aiutare a negoziare un accordo che permetta la riorganizzazione del traffico aereo in modo da deviare i voli di sorvolo su rotte alternative o garantire la presenza di un numero minimo di controllori per gestire il traffico essenziale. Questo approccio si basa sulla persuasione e sulla ricerca di soluzioni pratiche, evitando lo scontro legale e politico. Se il dialogo ha successo, può portare a risultati rapidi, anche se non vincolanti a lungo termine.
Procedure d’infrazione
Le procedure d’infrazione rappresentano il braccio esecutivo della Commissione, utilizzate quando uno Stato membro non rispetta le leggi europee esistenti. In questo contesto, la Commissione potrebbe avviare una procedura d’infrazione se ritenesse che l’azione della Francia violi il principio della libera circolazione all’interno del mercato unico, garantito dai trattati europei.
Sebbene non vi sia una legge specifica che vieti agli scioperi di causare disagi, un’infrazione potrebbe essere avviata sostenendo che la gestione dello sciopero da parte della Francia non sia stata proporzionata e abbia violato il diritto di altri Stati membri di operare liberamente. Questa procedura è un’arma a doppio taglio: se da un lato esercita una forte pressione politica e legale su uno Stato, dall’altro è un processo lungo e la sua conclusione non è mai garantita. Spesso, viene utilizzata come un ultimo avvertimento prima di ricorrere alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ma la sua sola minaccia può essere sufficiente a spingere uno Stato membro a negoziare.
In sintesi, la Commissione Europea e il Parlamento hanno il potere di avviare il processo legislativo e di agire da mediatori, ma non possono imporre direttamente al governo francese di cambiare la sua legislazione sul diritto di sciopero. L’abolizione di fatto di un diritto fondamentale come quello di sciopero è un’area molto delicata, che richiede un attento equilibrio tra i diritti dei lavoratori e l’interesse pubblico.