Ryanair
Ryanair vs. Ministri dei Trasporti: una mossa che fa…
Ryanair ha lanciato una campagna d’attacco inusuale e aggressiva, puntando il dito direttamente contro i ministri dei trasporti di vari Paesi europei. Con il titolo provocatorio “Air Traffic Control Ruined Your Flight” (Il controllo del traffico aereo ha rovinato il tuo volo), la compagnia aerea ha accusato apertamente i governi di aver causato ritardi massicci a causa della carenza di personale e della cattiva gestione dei servizi di controllo del traffico aereo (ATC).
La mossa più controversa, e per molti la più discutibile, è stata la decisione di rendere pubblici gli indirizzi e-mail personali dei ministri e dei loro uffici. Allegando una tabella che mostra il numero di voli e passeggeri colpiti dai ritardi in Paesi come Francia, Spagna, Germania, Regno Unito e Grecia, Ryanair ha incoraggiato i passeggeri a contattare direttamente i ministri per chiedere conto del problema. L’obiettivo, chiaramente espresso, è quello di “tenere i ministri dei trasporti nazionali responsabili“. L’Italia non è inclusa nell’elenco in quanto il nostro controllo ATC di Enav è tra i più efficienti.
Le accuse di Ryanair: una strategia di pressione
Ryanair sostiene che, nonostante il 2024 sia stato un anno record per i ritardi legati all’ATC, la Commissione Europea e i ministri nazionali non abbiano agito per reclutare e formare un numero sufficiente di controllori. Questo, secondo la compagnia, renderà i ritardi ancora peggiori nell’estate del 2025. Per rafforzare la sua tesi, Ryanair ha messo a confronto la performance negativa di questi Paesi con l’efficienza dimostrata da altri come Danimarca, Belgio, Paesi Bassi, Irlanda e Slovacchia, che a suo dire “hanno fornito servizi ATC puntuali a migliaia di voli”.2
La strategia è chiara: spostare la colpa dei ritardi dai vettori aerei, come Ryanair stessa, ai governi nazionali e, in particolare, ai loro ministri. Rendendo pubblici gli indirizzi e-mail, la compagnia aerea ha cercato di scatenare un’ondata di proteste da parte dei passeggeri, trasformandoli in un’arma di pressione politica.
Una mossa eticamente discutibile?
Sebbene le preoccupazioni sui ritardi ATC siano legittime, la tattica di Ryanair ha sollevato un dibattito sulla correttezza e l’etica della sua azione, come spesso accade nelle campagne di Ryanair.
Da un lato, c’è chi vede questa mossa come un atto di trasparenza, volto a dare ai cittadini un modo diretto per far sentire la propria voce. Dall’altro, in molti la considerano una violazione della privacy e un’azione di bullismo, che espone figure pubbliche a un potenziale diluvio di e-mail, anche se gli indirizzi forniti sono per lo più quelli degli uffici ministeriali o parlamentari, e quindi non strettamente personali.
Questa campagna sottolinea un’escalation nelle tensioni tra le compagnie aeree e le istituzioni pubbliche. Resta da vedere se questa mossa non convenzionale avrà l’effetto desiderato su passeggeri e politici, o se si rivelerà un passo falso che danneggerà l’immagine della compagnia stessa. In ogni caso, ha già messo in luce un problema reale e ha acceso i riflettori su una questione di cui si parla poco: la gestione del traffico aereo.