Diritti del passeggero

IATA Contro il Parlamento Europeo per il bagaglio a…

L’International Air Transport Association (IATA) ha alzato la voce contro il Parlamento Europeo, accusandolo di ingerenza indebita in questioni operative e commerciali che, a detta dell’associazione, non comprende appieno. Il pomo della discorda è la proposta parlamentare di rendere obbligatorio e gratuito un bagaglio a mano in cabina, una mossa che, secondo la IATA, ignorerebbe le reali preferenze dei viaggiatori e genererebbe caos.

Le affermazioni di Walsh, difendono ovviamente gli interessi delle compagnie aeree associate alla IATA, risuonano in modo particolare per chiunque abbia mai sperimentato l’imbarco di un volo low cost. Il “caos operativo” e la “frustrazione” che Walsh prefigura come rischio futuro sono, infatti, una realtà già ben consolidata, ma forse lui non ha mai volato come “normale passeggero” con una compagnia aerea low cost e non si è mai chiesto, come sia possibile evacuare un aeromobile in caso di emergenza, se tutti i passeggeri ripongono un bagaglio sotto il sedile, senza la possibilità di muovere neanche le gambe.

“Quando i regolatori si intromettono in questioni commerciali o operative che non comprendono, di solito sbagliano,” ha dichiarato Willie Walsh, Direttore Generale della IATA. “Le nostre ricerche sui consumatori ci dicono che la maggior parte dei viaggiatori vuole pagare il prezzo più basso possibile per il proprio biglietto e acquistare solo i servizi aggiuntivi di cui ha bisogno. Questo è l’esatto contrario di un emendamento che costringerà le compagnie aeree a ‘ricompattare’ la loro offerta. I consumatori saranno delusi da costi più elevati per tutti e frustrati dal caos operativo nel determinare quali bagagli soddisfano i requisiti e quali no. Se i parlamentari dell’UE insistono nel regolamentare dove non è necessaria alcuna regolamentazione, dovrebbero essere pronti ad assumersi la responsabilità delle sue conseguenze negative.”

L’emendamento in questione, proposto per la regolamentazione sui Diritti dei Passeggeri (2023/0437) dalla commissione TRAN, insisterebbe sul diritto dei passeggeri di portare gratuitamente un bagaglio a mano di 100 cm (somma delle tre dimensioni) e 7 kg di peso.

Una misura che è di poco superiore a quella prevista dalle principali compagnie aeree low cost, alcune come easyJet ha una politica meno restrittiva, consentendo di portare a bordo gratuitamente, un bagaglio con le dimensioni massime di 45 x 36 x 20 cm ed un peso massimo di 15 kg. Mentre Ryanair, la più “esigente“, si limita a 40x20x25 cm. Stiamo davvero parlando di pochi cm di differenza.

Forse Willy dovrebbe evitare come anche A4E di utilizzare la leva del passeggero, per difendere gli interessi delle compagnie aeree, troppo abituate a “volare” senza adeguate regole, capaci di proteggere i diritti dei consumatori, non solo in caso di ritardi o cancellazioni.

Il paradosso di un caos già quotidiano: le voci dei passeggeri

Come spesso osservato da chi viaggia regolarmente, la politica attuale di molte compagnie, che incentivano (o quasi impongono) il solo piccolo bagaglio sotto il sedile per evitare costi aggiuntivi, ha già generato le dinamiche che la IATA vorrebbe evitare:

  • L’assalto alle cappelliere: Ogni passeggero cerca di ottimizzare al massimo lo spazio disponibile, portando bagagli al limite delle dimensioni e spesso ben oltre la capacità reale delle cappelliere. Questo porta a lunghe code, ingorghi al gate e a bordo, e una frenetica ricerca di spazio per il proprio bagaglio.
  • Imbarco forzato in stiva: Quando lo spazio in cabina esaurisce, il personale di terra è costretto a imbarcare i bagagli a mano in stiva all’ultimo minuto. Questo non solo rallenta le operazioni, ma genera anche un senso di frustrazione e disordine.
  • Conflitti e ritardi: Le discussioni sulle dimensioni, il peso e la collocazione dei bagagli sono all’ordine del giorno, contribuendo a frizioni tra passeggeri e personale e, non di rado, a ritardi nella partenza.
  • Sicurezza: vi siete mai chiesti come sia possibile evacuare un aeromobile in caso di emergenza, se tutti i passeggeri ripongono un bagaglio sotto il sedile, senza la possibilità di muovere neanche le gambe?

Dunque, mentre la IATA si batte contro un potenziale incremento dei disagi, molti si interrogano se Willie Walsh, con la sua esperienza ai vertici di compagnie aeree globali, abbia mai assistito in prima persona a un imbarco “normale” su un volo low cost, dove il caos da lui paventato è spesso la norma, non l’eccezione.

La battaglia per il bagaglio a mano non è solo una questione di costi e ricavi, ma anche di esperienza del passeggero e di efficienza operativa, un equilibrio difficile da trovare in un settore in continua evoluzione.

Ma un equilibrio bisogna trovarlo, i vettori non possono pensare solo ai loro interessi, ai loro margini, ma dovrebbero iniziare ad abituarsi a lavorare in un ambiente con norme che trovino un equilibrio tra i diritti dei passeggeri e i diritti di “margine” dei vettori.

Fino ad oggi quello che è sembrato a molti, è che la i vettori abbiano cercato solo di portare la UE ed i governi nazionali a legiferare a loro favore, approfittando anche di vuoti normativi, come ad esempio per il bagaglio a mano.