
L’aeroporto di Napoli chiuderà per 42 giorni, forse meno…
L’Aeroporto di Napoli-Capodichino si prepara a una chiusura necessaria per importanti lavori di manutenzione su pista e taxiway. Sebbene si parli di circa 42 giorni, la durata potrebbe essere inferiore.
Come ogni infrastruttura aeroportuale, pista e vie di rullaggio richiedono interventi “pesanti” in base all’intensità del loro utilizzo. Il periodo ideale per questi lavori è quello di minor traffico, tradizionalmente tra Natale e l’inizio della primavera, per minimizzare l’impatto sui passeggeri.
A differenza di altri scali dotati di una seconda pista (anche se non utilizzabile contemporaneamente), l’aeroporto di Napoli non può effettuare questi interventi a scalo operativo. Per garantire la sicurezza e l’efficienza future, la chiusura temporanea è quindi indispensabile.
La chiusura per lavori sulla pista è prevista dal 19 gennaio al 1° marzo 2026.
Questi lavori, della durata di 42 giorni, rientrano in un piano di riqualificazione di Gesac, presentato ad ENAC, che ha tuttavia precisato che, sebbene il progetto di fattibilità sia stato presentato, i tempi definitivi non sono ancora stati decisi e saranno rivisti in base alle diverse ipotesi realizzative.
Parte del traffico aereo dirottato durante questo periodo potrebbe essere gestito dall’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi, che non potrà però gestire, per le limitazioni dell’iinfrastruttura aeroportuale a QSR, un numero di movimenti orari maggiori di 2 voli in partenza all’ora, ovvero circa una 20 ina di voli in partenza ed altrettanti in arrivo, in una fascia oraria 7-23 * leggere le note a piè di pagina.
Programmazione e rischedulazione ancora in corso o da avviare
I vettori continuano a vendere senza alcuna modifica i voli da/per Napoli nel periodo in cui sono previsti i lavori, appunto perchè non è stato per ora confermato il crono-programma dei lavori e Gesac sta vagliando ogni possibile soluzione tecnica, per limitare al minimo i tempi necessari per i lavori, limitando le giornate di chiusura dello scalo partenopeo.
Le polemica, le critiche, le richieste più disparate, come è normale che sia in un paese come il nostro ed in una regione, in piena campagna elettorale, piovono come se non ci fosse un domani, spesso sterili, che non aiutano il gestore aeroportuale a velocizzare i lavori o a coordinare meglio la chiusura e la programmazione dei voli in coordinamento con i vettori, che dovrà prevedere un numero di cancellazioni importanti, ma è bene ripeterlo, in uno dei periodi dell’anno meno trafficati.
La sicurezza delle operazioni, impone la chiusura. Per la nuova aerostazione di Salerno, saranno necessari almeno altri 2 o 3 anni, troppi probabilmente, per posticipare i lavori previsti e ridurre ulteriormente le cancellazioni, trasferendo un numero maggiori di voli al Costa d’Amalfi, che potrà gestire nei prossimi anni un numero maggiore di voli ed oltre 3 milioni di passeggeri/anno, ma oggi Napoli supera i 10 milioni.
Solo una volta definito il crono-programma ed con un progetto definitivo dei lavori si potranno avviare le operazioni di richiesta degli slo su Salerno ed una ri-programmazione dei voli, da parte delle compagnie aree, mentre un piano per personale e automezzi, sarà già in fase avanzata di programmazione da parte di Gesac, per cui si prospettano settimane di intenso lavoro, oggi e durante la chiusura dello scalo partenopeo e a Salerno.
* Il numero di voli ipotizzato, non corrisponde al limite di movimenti orari dello scalo di Salerno, fissato a 6 (i movimenti orari sono la somma tra atterraggi e decolli commerciali e/o aviazione generale in un ora), la fascia oraria non è quella di apertura dell’aerostazione ne corrisponde a limiti operativi di QSR che può tecnicamente operare 24h.