
UE apre a riforma risarcimento voli in ritardo
L’Unione Europea sta valutando una modifica significativa al regolamento che disciplina il risarcimento ai passeggeri per i ritardi dei voli, fin qui nulla di strana se si trattasse di una modifica a favore del passeggero, ma non è così.
La proposta in discussione prevede di aumentare da tre a cinque ore il tempo minimo di ritardo necessario affinché le compagnie aeree siano obbligate a risarcire i passeggeri. Questa misura ha il sostegno di diversi Stati membri e del settore aereo, ma ha anche sollevato critiche da parte delle associazioni dei consumatori, Italia, Spagna e Irlanda si oppongono.
La normativa attuale e le modifiche proposte
Attualmente, il Regolamento (CE) n. 261/2004 stabilisce un risarcimento economico che varia tra 250 e 600 euro, a seconda della distanza del viaggio, se il volo arriva a destinazione con più di tre ore di ritardo. Tuttavia, la nuova proposta prevede soglie di ritardo più elevate: 5 ore per i voli a corto raggio, 9 per quelli a medio raggio e 12 per i voli a lungo raggio. Inoltre, il risarcimento massimo verrebbe ridotto a 300 euro per voli brevi e 500 euro per quelli lunghi.
Il sostegno dell’industria aerea
Le principali compagnie aeree europee, rappresentate dall’associazione Airlines for Europe (A4E), sostengono che le regole attuali siano poco chiare e comportino un onere finanziario eccessivo. Chiedono inoltre una definizione più precisa delle “circostanze straordinarie”, che esentano le imprese dal pagamento, e un maggiore margine di manovra per evitare cancellazioni a catena derivanti da ritardi.
Secondo le compagnie, l’estensione della soglia delle ore consentirebbe una migliore gestione degli incidenti operativi, la riorganizzazione degli equipaggi e la disponibilità di aeromobili sostitutivi, riducendo le interruzioni nella pianificazione quotidiana dei voli. Se la riforma fosse attuata, milioni di passeggeri in più potrebbero raggiungere le loro destinazioni senza dover cancellare i voli.
Tutto ciò ha davvero poco senso, se le compagnie aeree volessero farlo, potrebbero farlo anche ora, la cancellazione del volo, con le regole attuali, non avviene a causa delle suddette regole, ma per una scelta operativa della compagnia, che giustamente deve evitare cancellazioni o ritardi a catena, scegliendo di cancellare ad esempio una rotazione.
Le critiche e l’opposizione dei consumatori
L’iniziativa, promossa dalla Polonia, ha ricevuto il sostegno di grandi Stati membri come Germania, Francia e Danimarca, ma ha incontrato l’opposizione di Spagna, Italia e Irlanda. Le associazioni dei consumatori, tra cui l’Associazione dei difensori dei passeggeri (APRA), avvertono che con il nuovo sistema solo lo 0,4% delle persone colpite riceverebbe un risarcimento, rispetto all’attuale 2%. Ritengono che la misura indebolirebbe significativamente la protezione dei viaggiatori senza che le compagnie aeree abbiano dimostrato con dati concreti l’impatto economico che denunciano.
Conclusioni
La riforma del regolamento EU261 potrebbe avere un impatto significativo sui diritti dei passeggeri europei. Mentre le compagnie aeree sostengono che le modifiche migliorerebbero la gestione operativa, le associazioni dei consumatori temono una drastica riduzione delle richieste di risarcimento. La decisione finale potrebbe arrivare il 5 giugno 2025, e il dibattito è destinato a intensificarsi nei prossimi mesi.