
Boeing valuta rivendita aerei rifiutati dalla Cina
Boeing sta seriamente considerando la possibilità di rivendere decine di aeromobili attualmente rifiutati dalle compagnie aeree cinesi a causa dei dazi imposti da Trump.
Questa decisione giunge dopo che il costruttore aeronautico ha rimpatriato negli Stati Uniti un terzo B737 MAX, e mira a prevenire il ripetersi del costoso accumulo di aeromobili non consegnati, avviene in un momento in cui Boeing sta intensificando gli sforzi per contenere i costi e ridurre il debito.
Durante una conference call con gli analisti tenutasi mercoledì, Boeing ha intrapreso la rara iniziativa di menzionare pubblicamente la potenziale vendita degli aeromobili, sottolineando come non ci sarebbe carenza di acquirenti in un mercato dei jet caratterizzato da una forte domanda.
“I clienti chiamano, chiedendo aerei aggiuntivi”, ha dichiarato il direttore finanziariodi Boeing, Brian West, in un commento insolitamente trasparente su trattative che di solito rimangono riservate.
L’amministratore delegato Kelly Ortberg ha aggiunto durante la stessa chiamata: “A causa dei dazi, molti dei nostri clienti in Cina hanno dichiarato che non accetteranno la consegna”.
La potenziale rivendita di questi aeromobili, originariamente destinati a compagnie aeree cinesi, riflette la crescente preoccupazione di Boeing riguardo alla prolungata incertezza commerciale. Mantenere gli aerei inutilizzati comporterebbe costi di stoccaggio e manutenzione, oltre a immobilizzare capitali. La decisione di esplorare attivamente alternative di vendita indica una strategia proattiva per mitigare i potenziali impatti finanziari negativi.
Il mercato aeronautico attuale, caratterizzato da una forte ripresa della domanda di viaggi post-pandemia e da vincoli nella catena di approvvigionamento che limitano la produzione di nuovi aeromobili, potrebbe effettivamente favorire la ricerca di nuovi acquirenti per questi jet “bloccati”. Diverse compagnie aeree a livello globale potrebbero essere interessate ad acquisire aeromobili relativamente nuovi in tempi brevi, anche se ciò potrebbe implicare alcune modifiche alla configurazione interna originariamente specificata per i clienti cinesi.
La mossa di Boeing sottolinea ulteriormente l’interconnessione del commercio globale e l’impatto delle dispute internazionali su settori chiave come l’aviazione. Mentre le tensioni tra Stati Uniti e Cina persistono, le aziende di entrambi i paesi si trovano a dover navigare in un ambiente economico e politico incerto, adattando le proprie strategie per minimizzare i rischi e sfruttare le opportunità laddove possibile. Resta da vedere quali saranno gli esiti concreti di questa valutazione da parte di Boeing e come evolverà la situazione commerciale tra le due nazioni.