Aviation UK

In UK crescono i timori per le vacanze estive

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I voli cancellati e i ritardi negli aeroporti stanno alimentando l’ansia tra i vacanzieri del Regno Unito in vista della stagione estiva” inizia così un articolo della BBC in home page, che rilancia un campanello d’allarme delle agenzie di viaggio.

I passeggeri britannici infatti, iniziando a preoccuparsi per le loro tanto attese vacanze e in un paese dove le agenzie di viaggio nei piccoli e grandi centri e on-line sono ancora oggi il punto di riferimento per il turismo out-bound britannico, chiamano o si recano direttamente in agenzia per chiedere rassicurazioni, che purtroppo non possono ricevere.

Alla BBC, Advantage Travel Partnership, associazione che raggruppa numerose agenzie, ha affermato che il 30% delle chiamate dai clienti proveniva da persone preoccupate per prenotazioni future, quindi potenziali clienti che se non riceveranno le adeguate rassicurazioni dall’intero sistema, ognuno deve fare infatti la sua parte, potrebbe anche decidere di non partire, motivo in più per dire basta al caos e adeguare lo scheduling alla reale capacità ATTUALE dell’industria del trasporto aereo del Regno Unito.

Le stime dicono che, migliaia di viaggiatori sono ancora bloccati all’estero, dopo la cancellazione dei voli durante il fine settimana del Giubileo della regina, a causa della carenza di personale nel settore dell’aviazione.

Nessuno ha ancora dato garanzie che i problemi che sta affrontando l’aviazione in UK si risolveranno durante l’estate, compagnie aeree ed aeroporti non rilasciano sufficienti informazioni e la Customer Experience crolla, oggi nei sito di SKY News, almeno 1/3 degli articolo in Home Page parlano di questo, 1/3 del voto di fiducia di questa sera al primo ministro ed i restanti di altro.

Cosa c’è di certo oggi ?

Manca personale negli aeroporti e nelle compagnie aeree.

Cosa ne consegue? Che la capacità effettiva è ridotta rispetto a quella programmata.

Cosa aspettano quindi compagnie aeree ed aeroporti a lavorare in squadra e limitare i danni riducendo/adeguando l’operativo? O vogliono davvero scommettere sulle vacanze dei britannici ?

Meglio garantire a 3 passeggeri su 4 di partire che mettere nel dubbio fino all’ultimo il 100% dei turisti, senza considerare poi che tutto ciò danneggerà anche il turismo in-bound nel Regno Unito, meglio rimandare se il rischio è quello di rimanere bloccato al ritorno con il volo di rientro, questa è pura e semplice logica, senza negare l’evidenza.

Queste stesse domande se le pongono i passeggeri, le agenzie di viaggio, WEtravel, la BBC, SKY News e le altre testate britanniche, vorremo delle risposte.