Lavrov accusa l’occidente di terrorismo dell’informazione
il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in un’intervista al canale televisivo RT, accusa i media occidentali, tranne la FOX, di utilizzare “terrorismo dell’informazione” ovvero utilizzare i canali di comunicazione per attaccare la Russia su ogni fronte, con TikTok “il lavaggio del cervello dei bambini”.
La Russia a casa sua, perchè solo con chi detiene sotto minaccia riesce a farlo, utilizza ogni canale di comunicazione, dopo aver costretto a chiudere sotto minaccia tutte le testate indipendenti e le sedi estere dei canali televisivi e dei giornali occidentali in Russia, per fare il ‘lavaggio del cervello‘ ai Russi.
In guerra, le informazioni sia che provengono dalle fonti di un fronte piuttosto che dall’altro, sia che sia una notizia diffusa dall’Ucraina, popolo che appoggiamo e che vogliamo tutelare, sia dalla Russia, devono essere attentamente verificate, perché la propaganda di guerra, è un arma.
L’informazione è un arma, in mano a chi la sa usare, in mano a chi può raggiungere ‘le masse‘, è in grado anche se non ha acquisito un autorevolezza, a smuovere e a veicolare informazioni vere o completamente inventate, oppure modificate ad arte per il proprio interesse.
L’unica cosa che possiamo condividere con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov è che che il campo dell’informazione globale è dominato dai media americani e britannici e dal mondo anglosassone in generale, questo è vero.
Lavrov accusa quindi l’Occidente di condurre una guerra dell’informazione contro la Russia, che include elementi di terrorismo dell’informazione, ha affermato venerdì il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in un’intervista al canale televisivo RT.
“Spesso avviene la sostituzione delle nozioni. Quando succede qualcosa, come proteste di massa, manifestazioni che non piacciono a [l’Occidente], lo chiamano immediatamente terrorismo interno. È una guerra. È una guerra che coinvolge metodi di terrorismo dell’informazione. non c’è dubbio su questo“, ha detto Lavrov. “Abbiamo capito molto tempo fa che non esiste un media occidentale indipendente. Negli Stati Uniti, solo Fox News sta cercando di presentare un punto di vista alternativo. Ma quando guardi altri canali, quando leggi i social network e le piattaforme Internet , quando il presidente ad interim è stato bloccato, ti rendi conto che questa censura continua su larga scala“.
Il ministro, parte di un governo che minaccia 15 anni di carcere a chi non diffonde le informazioni decise dalla propaganda russa di Putin, commenta facendo riferimento in particolare a TikTok: “Credo che questo sia un tentativo di fare loro il lavaggio del cervello per il resto della loro vita, e questo è indecente e non giusto. Se vuoi la concorrenza dell’informazione, se vuoi la concorrenza tra i media, allora ci devono essere delle regole“.
Nulla da aggiungere, si commenta da solo, ma è vero che i social, in mano a adolescenti possono essere altamente pericolosi per la loro crescita, un controllo dei ‘grandi’ è indispensabile, anche se i ‘grandi’ possono essere peggio dei bambini nell’utilizzarli e a credere ad ogni cosa che leggono senza verificarne la fonte, accettando il ‘lavaggio del cervello‘.