Johan Lundgren CEO di easyJet easyJet

easyJet, consultazioni con la Germania per “pagamenti di compensazione”

  • 3 anni fa
  • 2minuti

A confermarlo è il CEO di easyJet Johan Lundgren, qualche giorno dopo l’inaugurazione del nuovo aeroporto di Berlino, il BER.

easyJet baserà al Berlino Brandeburg Willy Brandt, 18 aerei, 16 in meno rispetto a quelli basati pre-covid a Berlino a Tegel e Schonefield.

Mentre Lufthansa si proclama primo gruppo a Berlino, easyJet il primo vettore e su questo sembra che non ci sia accordo tra le due compagnie aeree, ma al momento non è importante essere primi o secondi ma sopravvivere.

In un intervista alla testata tedesca WirtschaftsWoche Johan ha confermato: “Siamo in trattative con tutti i governi europei sui pagamenti di compensazione, compreso quello tedesco. E i negoziati procedono in modo costruttivo. Ho l’impressione che il governo federale capisca che l’industria aeronautica è un’infrastruttura indispensabile. Ecco perché la politica dovrebbe dare sostegno finanziario. Con le misure attuali, in particolare, gli oneri stanno raggiungendo un livello che anche un’azienda ben preparata non può più far fronte da sola.“.

Sulla portata degli aiuti Lundgren è molto chiaro, ma ahimè può essere condivisa solo in parte: “Non voglio speculare su questo. Abbiamo una grande presenza in Germania, abbiamo assicurato una sana concorrenza prima della crisi e abbiamo investito molti soldi in essa. Ciò dovrebbe riflettersi nella portata dell’aiuto.

Se da una parte infatti con l’acquisizione degli asset di Air Berlin, easyJet ha a tutti gli effetti svolto il ruolo di ammortizzatore sociale, assumendo il personale della compagnia fallita nel 2017, compresa la mainteinance, d’altro canto si può assicurare a easyJet solo un aiuto proporzionato a quanto il vettore abbia effettivamente investito al lordo delle perdite derivate da scelte operative non condivisibili.

Il volo speciale partito da TXL con a bordo il CEO di easyJet Johan Lundgren atterrato al BER il 31 ottobre 2020

Nel frattempo 418 dipendenti tra piloti e assistenti di volo della base di Berlino perderanno il lavoro tra novembre e dicembre, i restanti verranno ridiscussi quasi sicuramente entro giugno 2021, data prevista per il nuovo termine della Cassa integrazione tedesca, la Kurzarbeit (KUG) estesa fino al 30 giugno 2021.

L’andamento della crisi e del traffico su Berlino peseranno per ovvie ragioni, sul destino anche dei 320 dipendenti per ora salvi, ed anche un eventuale aiuto dallo stato tedesco avranno un loro peso.

Fonte articolo: WirtschaftsWoche

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