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easyJet, passi avanti per la ristrutturazione in Germania

  • 4 anni fa
  • 6minuti

easyJet negli scorsi giorni, ha iniziato ad avvisare tutto il personale che potrà essere coinvolto nelle procedure di licenziamento in Germania, per entrambi le basi di Tegel e Schönefeld.

738 tra assistenti di volo e piloti di entrambe le basi e la riduzione delle figure amministrative negli uffici, bisognerà aspettare il termine della Cassa integrazione tedesca, la Kurzarbeitergeld, per procedere con i licenziamenti, ma sono comunque già avviati i contatti con i sindacati per definirne le modalità.

Gli aerei nelle due basi di Berlino verranno ridotti da 34 a 18, attualmente le due basi stanno operando le destinazioni estive, nessuna destinazione interna, quelle che hanno pesato di più sui conti in rosso della base.

La base di BER sarà quindi più piccola di quella di Malpensa, che diventerà la prima base europea della compagnia, nella quale potenzialmente verranno fatti altri investimenti per completare il progetto del centro di addestramento e della base come base europea, con l’obbiettivo di efficientare il network e le operazioni di volo, che a livello Luton non rispondono più al meglio, alle esigenze di flessibilità operativa e di network nazionale di cui easyJet ha bisogno, viste le dimensioni, per rimanere competitiva e continuare con una crescita più veloce ma necessariamente più attenta.

La Germania è il quinto più grande mercato nazionale di easyJet per capacità di posti, ma è di gran lunga la peggiore in termini di redditività.

La Germania ha perso circa 84 milioni di sterline in questo periodo di quest’anno, molto più degli altri paesi in perdita, come la Danimarca e la Svezia.

Sono diversi i motivi dell’insuccesso dell’investimento su Berlino, easyJet sperava di aumentare la sua penetrazione nel mercato domestico tedesco, approfittando dello spazio lasciato da Air Berlin, di cui nel 2017 ne acquisì alcuni asset, dopo il fallimento della compagnia, è stata una crescita inspiegabilmente rapida, contrariamente a quanto è solita fare easyjet, in un mercato come quello tedesco con un dumping sui prezzi pesante, derivato dalla forte concorrenza di Ryanair e un mercato in cui Lufthansa ne ha definite le regole ed anche i comportamenti dei passeggeri tedeschi.

La germania ha due grandi HUB dai quali si sviluppa l’intero network tedesco di qualsiasi vettore, vettori diversi da Lufthansa non hanno la forza di entrare in Germania e fare quello che vogliono per rivoluzionare il trasporto aereo del paese, Ryanair potendosi permettere tariffe sotto i 10 euro, cosa che fa andare su tutte le furie il CEO di Lufthansa, ha l’arma del dumping per poter entrare nel mercato, ma con un network differente rispetto a quello di easyJet.

easyJet e Ryanair hanno due modelli di business così diversi che non da al vettore arancione, la stessa potenza di attacco di Ryanair, riassumendo, il mercato tedesco non è compatibile con il modello di business di easyJet, ma lo si sapeva da prima del 2017

Una crescita molto rapida in Germania, su base annuale easyJet ha aggiunto quasi 11 milioni di posti da e verso la Germania e nel mercato domestico dal 2010, per un CAGR* dell’11%. Questo è molto più elevato rispetto agli altri principali Paesi di easyJet, che variavano tra il 3% (Spagna) e il 7% (Francia).

Dal 2017 al 2018, a livello nazionale, easyJet è cresciuta fino a 158 rotte da, e verso la Germania, rispetto a 99.

Tegel come noto è stato il motivo principale della grande crescita della Germania di easyJet, i posti in Germania sono cresciuti molto rapidamente dopo la fine di Air Berlin nel 2017.

Il piano di easyJet vedeva Tegel e Berlino di importanza strategica con la capacità di raggiungere un grande dominio. Tegel è ora il secondo aeroporto di easyJet e la compagnia aerea è di gran lunga la compagnia aerea numero uno di Tegel.

Un dominio che non è stato raggiunto ed ha portato a easyJet perdite annuali che superano gli 80 milioni di euro senza alcuna prospettiva di miglioramento, un investimento che ora si può dirlo, completamente sbagliato e privo di alcuna logica compatibile con easyJet.

Con l’apertura del nuovo aeroporto di Berlino BER Brandeburgo la situazione diventerà ancora più complessa, ma anche questa era una variabile già nota prima dell’investimento.

E’ stato proprio il mercato domestico, il che giustifica la mia osservazione sul network aerei in Germania delineato dai due HUB di Lufthansa e quindi dalla compagnia aerea di bandiera tedesca, a rappresentare la causa principale delle perdite di easyJet in Germania, che pesano sull’87% del totale di 84 milioni di sterline.

Le rotte domestiche hanno costituito una parte fondamentale dello sviluppo di easyJet a Tegel, dove voleva intercettare ed acquisire il dominio sul traffico passeggeri business, in Germania si stima che il 41% del mercato domestico è composto da questa tipologia di passeggero, che ha un rendimento maggiore rispetto alla clientela leisure.

Eurowings, che all’estero non sta dando i risultati sperati, in Germania invece sta avendo un rendimento più alto di quello di easyJet, Eurowings oltre ad essere una compagnia aerea più conosciuta in Germania è parte del gruppo Lufthansa che pesa non poco sulla difficoltà di altri vettori di entrare nel mercato domestico tedesco.

Ad ottobre aprirà il nuovo aeroporto di Berlino, non cambieranno sicuramente gli equilibri, ne le opportunità per easyJet, che quindi da subito dovrà puntare solo sulle rotte più performanti da Berlino, abbandonando il sogno di primo vettore aereo della capitale tedesca, ora è più importante una revisione del network verso Berlino che dia a easyjet una posizione di primo piano per i collegamenti da e verso Berlino dalle altre città Europee, per far questo non avrà bisogno di molti aerei nella base di BER, ma potrà utilizzare meglio le altre basi, verso una destinazione, sicuramente molto apprezzata dai più giovani.


* CAGR: Il tasso annuo di crescita composto, più comunemente noto come CAGR dall’acronimo anglosassone Compounded Average Growth Rate, rappresenta la crescita percentuale media di una grandezza in un lasso di tempo. Dato per esempio il fatturato A di un’azione all’anno x e il fatturato B di un’azienda nell’anno y, il CAGR dei ricavi indica la crescita percentuale media annua dei ricavi.

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